Rebecca libri

Manuale di conversazione: “La libreria”

Andrea Ballarini (nella rubrica che cura sul Foglio) ironizza su "come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice" quando si parla di "librerie"

– Raccontare della volta che in una libreria di una grande catena avete chiesto “La certosa di Parma” e vi hanno indirizzato nel reparto guide turistiche, quindi a fronte delle vostre lamentele hanno concluso: “Si vede che non è ancora uscita.”

– Scandalizzarsi che una città come (inserire il nome della vostra) non abbia una libreria specializzata in (inserire la disciplina desiderata), al contrario di Parigi che ne annovera ben tre. Dolersene.

– In quelle di New York si può broccolare alla grandissima, come Robert De Niro con Meryl Streep o Meg Ryan con Tom Hanks. Rammaricarsi che quelle di Saronno non siano pascoli altrettanto fecondi.

– Tuonare contro la moda di infilare parole-feticcio nel titolo di romanzi con il proposito di attirare lettori di bocca buona. Attualmente di gran voga “libreria”. In anni recenti avere subito con costernazione la deriva “vampiro” e “Tiffany”.

– Se si tocca l’argomento, citare Borges. Non ricordare bene se quella di Babele fosse una libreria o una biblioteca, ma non è importante.

– Frequentarne assiduamente un paio qualifica l’intellettuale. Evitare di farsi cogliere ad acquistare numerose copie delle proprie opere per mantenere vigile l’attenzione del libraio responsabile degli ordini.

– Non appena possibile sfoderare la mistica libraria: profumo della carta, piacere di sfogliare, voluttà della stampa, rapporto con il libraio ecc. (Vedi seguente)

– Dolersi che l’ebook sia irriducibilmente più arido perché privo della mistica libraria. Vale anche dichiarare di fottersene della mistica libraria e ben venga l’ebook, più pratico ed economico.

– Facendo il libraio non ci si arricchisce ma il ritorno d’immagine è altissimo: notare come ogni volta che si rivela tale professione c’è qualcuno che confessa essere sempre stato il suo sogno quello di aprire una libreria. Valutare se chiedergli perché abbia poi preferito fare il dentista.

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