Richard Rorty, una delle voci più interessanti della filosofia contemporanea, è morto l’8 giugno scorso a 75 anni nella sua casa di Palo Alto, in California, in seguito ad una malattia che lo aveva colpito al pancreas. Dissidente nei confronti della tradizione filosofica ufficiale, esploratore di mondi e sistemi di pensiero, Rorty ha affrontato non solo le questioni poste dalla filosofia ma anche quelle della politica e della teoria della letteratura. Proprio questa propensione ad uscire dai confini disciplinari lo portò al Dipartimento di Letteratura Comparata della Stanford University. Tradotto in Europa in paesi di grande tradizione filosofica come Francia e Germania, studioso di Heidegger e del “Pragmatismo”, Rorty è noto anche al pubblico italiano per le numerose opere pubblicate e ancora disponibili in catalogo.

• La pagina di Richard Rorty sul sito della Stanford University
• “La filosofia dopo la filosofia” (Laterza)
• “Verità e progresso” (Feltrinelli)