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Le affinità elettive: consigli per lettori curiosi

I suggerimenti della redazione di Rebeccalibri

giuda amos ozGiuda, Amos Oz, trad. it. Elena Loewenthal, Feltrinelli 2016, 18.00 €, pp. 329

http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/giuda/#descrizione

Questo straordinario romanzo di Amos Oz si dipana su due piani: nel presente, ci parla di una relazione amorosa emozionante, fugace, sensuale; in un’atmosfera magica, ci presenta le vicende di tre personaggi –  più uno che vive nei loro ricordi – che sono un espediente per ribaltare il noto ruolo di Giuda come traditore, presentandolo invece come il più devoto dei discepoli, tradito egli stesso nelle aspettative di salvezza di Gesù.

Sullo sfondo la guerra, il ruolo degli intellettuali pacifisti che sognavano l’unione tra ebrei e palestinesi e furono additati come traditori. Qui il tradimento subito o concesso non è altro che il principio di ogni vero cambiamento di ogni uomo o donna.

Siamo a Gerusalemme, l’inverno tra la fine del 1959 e l’inizio del 1960. Shemuel Asch decide di rinunciare agli studi universitari – e in particolare alla sua ricerca intitolata Gesù visto dagli ebrei – a causa dell’improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, Yardena. Shemuel è sul punto di lasciare Gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell’università. Vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. Quando si reca all’indirizzo riportato nell’annuncio, Shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, Gershom Wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, Atalia Abravanel. Si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di Gershom Wald.

Amos Oz tiene mirabilmente i suoi personaggi e il lettore sul filo del mistero: chi è veramente Atalia? Cosa la lega a Gershom? Di chi è la casa dove vivono? Quali storie sono racchiuse tra quelle mura? Shemuel Asch troverà la risposta nel concetto di tradimento, non inteso in senso tradizionale, bensì ancorato all’idea che si ritrova nei Vangeli gnostici, dove emerge che il tradimento di Giuda – aver consegnato Gesù alle autorità e a Ponzio Pilato – non fu altro che l’esecuzione di un ordine di Gesù stesso per portare a termine il suo disegno.

 

alla fine di ogni cosaAlla fine di ogni cosa, Mauro Garofalo, Frassinelli 2016, 18.50 €, pp. 264

http://www.edizionifrassinelli.it/libro/alla-fine-di-ogni-cosa/

“La prima volta che ho sentito il nome di Johann Rukeli Trollmann avevo appena finito di allenarmi al sacco. Con le mani ancora fasciate e i guantoni, appresi la vicenda del pugile a cui il Nazismo aveva tolto il titolo di campione perché “zingaro”. Per tutta risposta, la volta dopo Trollmann era salito sul ring con il corpo cosparso di farina, i capelli tinti di giallo, si era lasciato battere. Quell’uomo aveva messo in scena la sconfitta dello stesso fanatismo ariano che ora lo crocifiggeva; aveva avuto il coraggio di guardare dritto in faccia il grande male del Novecento. Mi resi conto che quella non era una storia qualsiasi, era una sfida. E dovevo seguirla.”

Mauro Garofalo racconta la storia del campione tedesco di pugilato degli anni Trenta Johann Trollman, detto Rukeli: si fonde con il suo personaggio, ne assume lo sguardo e le emozioni e ci porta con lui nel momento più terribile della Storia, facendoci vivere una vicenda umana e sportiva, tragica e bellissima.

Un valore aggiunto del libro è la competenza pugilistica dell’autore, che pratica la boxe e riesce a raccontarne efficacemente la fatica, il quotidiano sacrificio di chi si prepara per salire su un ring su cui, alla fine di ogni cosa, troverà un uomo che ha faticato quanto lui e che ha lo stesso obiettivo: mandare l’avversario al tappeto.

 

I signori del cibo, Stefano Liberti, minimum fax 2016, 19.00 €, pp. 327signori del cibo

http://www.minimumfax.com/libri/scheda_libro/779

Secondo previsioni dell’Onu, nel 2050 saremo 9 miliardi di persone sulla Terra. Come ci sfameremo, se le risorse sono sempre più scarse e gli abitanti di paesi iperpopolati come la Cina stanno repentinamente cambiando abitudini alimentari? La finanza globale, insieme alle multinazionali del cibo, ha fiutato l’affare: l’overpopulation business.

Stefano Liberti ci presenta un reportage importante che segue la filiera di quattro prodotti alimentari – la carne di maiale, la soia, il tonno in scatola e il pomodoro concentrato – per osservare cosa accade in un settore divorato dall’aggressività della finanza che ha deciso di trasformare il pianeta in un gigantesco pasto.

Un’indagine globale durata due anni, dall’Amazzonia brasiliana dove le sconfinate monoculture di soia stanno distruggendo la più grande fabbrica di biodiversità della Terra ai mega-pescherecci che setacciano e saccheggiano gli oceani per garantire scatolette di tonno sempre più economiche, dagli allevamenti industriali di suini negli Stati Uniti a un futuristico mattatoio cinese, fino alle campagne della Puglia, dove i lavoratori ghanesi raccolgono i pomodori che prima coltivavano nelle loro terre in Africa.

Un’inchiesta che fa luce sui giochi di potere che regolano il mercato del cibo, dominato da pochi colossali attori sempre più intenzionati a controllare ciò che mangiamo e a macinare profitti monumentali.

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