Rebecca libri

“Time has fallen asleep in the sunshine”

Un progetto di «libri viventi»

Ivan Carozzi su Linus di Aprile racconta di un progetto, pensato dall’artista norvegese Mette Ervadssen, che si chiama Time has fallen asleep in the sunshine, come la riga di un libro che, nel celebre romanzo di Ray Bradbury Fahrenheit 451, si conficca nella memoria di Montag, il protagonista, «come se fosse incisa da una punta d’acciaio».

Ognuno dei 68 performer che partecipano al progetto ha imparato un libro a memoria, diventando una sorta di «libro vivente», e di tanto in tanto, nel corso di un festival, incontrano il pubblico (uno spettatore alla volta).

Quando andò in scena a Bologna, nel 2014, «i libri viventi» erano stati messi a disposizione all’interno della Biblioteca comunale, dove potevano essere richiesti al desk. A quel punto ci si sedeva in un angolo – libro vivente e lettore\ascoltatore – creando un incontro eccezionalmente intimo, fondato sul potere arcano della memoria e sull’amore per la letteratura.

L’ultimo esito del lavoro, andato in scena di nuovo a Bologna tra il 26 e il 29 aprile nel corso di Live arts week, consiste in una riscrittura (e pubblicazione) dei testi, sempre e ancora a memoria. Con Irena Radmanovic e Muna Mussie, due delle artiste\performer coinvolte, abbiamo parlato della prima fase di Time has fallen asleep in the sunshine.

 

Continua a leggere l’intervista su minima&moralia…

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