“È un romanzo che, a prenderlo in mano, fa tirare
un sospiro di sollievo perché non ha niente a che spartire
con i finti romanzi storici di tanti inglesi e americani
(uno per tutti, non se ne abbia a male, Ken Follet). Il
punto è che, in un romanzo storico che tale voglia essere,
le ricostruzioni storiche devono essere rigorose (pur
lasciando spazio alla narrazione romanzata) e assolutamente
non di parte. Oneste e rispettose della verità storica.
E questo è quanto ho trovato leggendo Il signore
della paura”. La lettura prosegue nel link…

• Per proseguire la lettura (pdf)