Le biblioteche, così come altre esperienze come “Rebeccalibri”, non sono meri contenitori di libri (esemplari fisici nelle biblioteche, sotto forma di record elettronico nelle banche dati bibliografiche). Una domanda che ricorre negli anni tra gli addetti ai lavori, e che ricade inevitabilmente sugli utenti, riguarda quale modello seguire nella costruzione della raccolta libraria, ovvero, con che criteri accettare i libri in biblioteca (e, per noi di “Rebeccalibri”, nella banca dati). Se ne parla ultimamente su “BBF”, il bollettino delle biblioteche francesi, avanzando alcune ipotesi circa una “carta delle collezioni” che presenti criteri condivisi tra le varie biblioteche relativamente all’accettazione, ad esempio, dei libri donati. Non basta il criterio qualitativo, perché devia facilmente verso l’elitismo, così come è insufficiente quello quantitativo (largamente utilizzato anche in Italia soprattutto in biblioteche di piccole dimensioni).

• L’articolo (in francese e abstract in altre lingue)