Rebecca libri

Chi va in biblioteca (e perché) in Italia

Il dato analizzato a partire dall’indagine Istat "I cittadini e il tempo libero"

In Italia, 8 milioni 654 mila persone dichiarano di essere state in biblioteca almeno una volta nel corso del 2015. Il 15,1% sul totale della popolazione di 6 anni e più, a fronte di quote che – negli altri Paesi europei – sono molto più consistente: il 23% dei tedeschi, il 33% di spagnoli e francesi e il 47% dei cittadini del Regno Unito. Né va molto meglio guardando alla frequenza delle visite: il 55,9% degli utenti è andato in biblioteca 1-5 volte nell’arco di un anno; l’11,8% è andato 6-9 volte e il 32,3% 10 o più volte, mostrando un panorama stabile rispetto al 2006.

Il dato italiano fa parte dell’indagine periodica di Istat I cittadini e il tempo libero, che dal 1995 rileva – ogni 5/10 anni – molteplici informazioni sulla lettura di libri, quotidiani, settimanali e periodici, sulla fruizione delle biblioteche e, più in generale, sulle modalità di impiego del tempo libero dentro e fuori casa. Per il 2015, lo studio è stato condotto su un campione di 24 mila famiglie (tutti i componenti sono stati intervistati), distribuite in circa 850 comuni di diversa ampiezza demografica. I dati raccolti sul tema biblioteche hanno rappresentato il punto di partenza per un incontro del programma professionale di Tempo di libri 2018: Il pubblico delle biblioteche.

Così scrive Alessandra Rotundo sul Giornale della Libreria:

Si tratta di informazioni particolarmente interessanti, soprattutto perché ci consentono di profilare il fruitore di servizi bibliotecari in Italia. Dati che ci fanno affermare, ad esempio, che l’abitudine di andare in biblioteca è più diffusa tra i giovani: le quote più alte si riscontrano nella fascia 6-24 anni, con un picco nella fascia 11-14 anni (un dato tra l’altro in crescita, considerando che erano il 38,4% nel 2006 e sono il 41,5% nel 2015).

È dopo i 25 anni che i frequentatori diminuiscono significativamente: e non è un caso, considerando lo stretto legame che la frequenza della biblioteca intrattiene con il trovarsi nella condizione di studente. Quasi 4 milioni di utenti delle biblioteche sono studenti: il 45,6% dell’utenza generale. In più, 4 utenti su 10 si sono recati in biblioteca esclusivamente per motivi legati allo studio o al lavoro, il 78% tra gli studenti. Ma, nonostante queste percentuali, permangono 3 milioni di bambini e ragazzi che, pur frequentando la scuola dell’obbligo (primaria e secondaria di primo grado), non sono mai stati in biblioteca nel corso del 2015.

Rispetto al pubblico delle biblioteche in Italia, c’è anche una significativa differenza per genere da rilevare. Le donne le frequentano più degli uomini: il 17,2% rispetto al 12,9%. E se le differenze sono minime tra i bambini di 6-10 anni e gli ultra 65enni, diventano forti nelle altre fasce di età: in particolare tra i 15 e i 24 anni. Tra le donne di 11-24 anni la frequenza della biblioteca si attesta al 42%, per poi diminuire fortemente; tra gli uomini il calo avviene fin dai 15 anni. Forti differenze di genere anche tra gli studenti di 15 anni e più: è il 51,6% delle studentesse ad aver frequentato una biblioteca nel corso del 2015, contro il 38,2% degli studenti. Rispetto al 2006 le differenze di genere sono aumentate, perché la fruizione è cresciuta di più tra le donne (che già presentavano livelli più alti).

Continua a leggere su GdL…

Scarica qui le slide di Miria Savioli (ISTAT)…

Prossimi eventi
Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter
Accesso utente