Le affinità elettive: consigli per lettori curiosi
I suggerimenti della redazione di Rebeccalibri
Milano di carta. Guida letteraria della città, Michele Turazzi, il Palindromo 2018, euro 15,00 €, pp. 166
http://www.ilpalindromo.it/edizioni/milano-di-carta-guida-letteraria-della-citta/
Michele Turazzi non è nato a Milano, ma conosce la città meglio di molti meneghini D.O.C. Il suo Milano di carta è una reportage narrativo sulle tracce degli autori del Novecento che hanno vissuto e scritto Milano. Uno strumento originale per lanciarsi alla scoperta della metropoli e incontrare gli autori e le autrici che l’hanno raccontata, i personaggi che l’hanno vissuta.
L’idea alla base del libro è quella di seguire in ogni capitolo un autore, un percorso e un’epoca storica. Ognuno dei dieci scrittori principali, quelli attorno cui ruotano i capitoli, vuole essere anche un pretesto per indagare una determinata zona della città e sviluppare una tematica peculiare.
Grazie ai protagonisti di capolavori come Addio alle armi e La vita agra scopriamo o riscopriamo vie, piazze e locali. Ecco per esempio Lalla Romano che gioca con il figlio sul sagrato del Cimitero Monumentale; il giovane Hemingway che cena ai tavolini del Biffi in Galleria; la Berta di Vittorini che passa davanti a un Duomo senza vetrate in una Milano deturpata dai bombardamenti; la signora Schiepati che si inoltra nel Parco Sempione di Testori, la notte, alla ricerca del figlio Sandrino; Alda Merini che si affaccia dalla finestra su un Naviglio che oggi sarebbe difficile riconoscere. E poi ancora Luciano Bianciardi, Dino Buzzati, Carlo Emilio Gadda, Giorgio Scerbanenco, Emilio Tadini; tutti esplorano zone centrali e periferiche, rispolverando anche autori meno conosciuti.
Una costante oscillazione all’interno e all’esterno della cerchia dei Navigli, tra il presente e il passato, in una città che cambia faccia giorno dopo giorno.
Il volume si apre con una prefazione di Fabio Deotto ed è arricchito, in allegato, da un’utilissima carta geografica della città che propone itinerari letterari lungo i principali luoghi raccontati.
A misura d’uomo, Roberto Camurri, NNEditore 2018, euro 16,00 €, pp. 176
http://www.nneditore.it/libri/a-misura-duomo/
Fabbrico è un piccolo paese sulla mappa dell’Emilia, poche anime, due strade, i campi intorno, il cielo d’ovatta. È qui che nasce l’amicizia tra Davide e Valerio, ed è qui che una sera d’estate Davide incontra Anela e se ne innamora. Anela diventa il perno e lo scoglio su cui si infrange la loro amicizia. Così Valerio a un certo punto sceglie di andarsene, Davide si perde e perde quell’unica, preziosa occasione di felicità. A Fabbrico vivono anche gli altri personaggi di questa storia: Elena e Mario, Maddalena, Luigi, Giuseppe e la vecchia Bice, che al bar accoglie tutti per un caffè o una sambuca.
A misura d’uomo di Roberto Camurri è un romanzo in racconti: storie di amore e di amicizia, di fiducia e di tradimento, di vita e di morte dove tutti i personaggi lottano per liberarsi da un inspiegabile senso di colpa trovando infine, nella propria terra, la risposta per dare sostanza e forma alla memoria e al tempo.
Un tango per il Duce, Marco Ferrari, Voland 2018, euro 16,00 €, pp. 286
https://www.voland.it/libro/9788862433143
La guerra è finita e Benito Mussolini viene giustiziato. Tuttavia il corpo appeso a piazzale Loreto è in realtà quello del sosia ufficiale del dittatore, mentre il vero duce, come tanti ger
archi del passato regime italico e germanico godendo di appoggi politici e coperture internazionali, attraversa l’Atlantico alla volta dell’Argentina.
Marco Ferrari, giunto al suo decimo romanzo, vira verso il romanzo ironico alla Osvaldo Soriano (di cui non mancano le citazioni tra le righe), imbastendo una storia surreale e paradossale, dove si sorride con gusto.
Ferrari spedisce l’ex dittatore in un paesino sperduto della pampa denominato Romagna Argentina, abitato da una sparuta comunità di immigrati romagnoli ai quali è giunta solo un’eco lontana del conflitto mondiale.
Qui inizia la seconda vita di Mussolini. Accolto con curiosità, ma senza riverenze, tra polli e tacchini e qualche morso di pane secco, il duce riesce con la sua retorica da fumetto tronfia e roboante a radunare un piccolo esercito di disperati pronti a ripartire alla riconquista dell’impero perduto.
Una grottesca rappresentazione di una improponibile svolta storica dove il “tango” di Ferrari diventa, al di là della fantasia, una metafora dell’inconcludente desiderio di un trionfale ritorno.
Un volume in cui il lungo sodalizio di Marco Ferrari con Arrigo Petacco, storico e giornalista — anche lui spezzino — recentemente scomparso, si fa sentire nell’assoluta precisione dei rimandi storici.
«Dai tanti colloqui con Arrigo ho portato con me molti dettagli che ho poi utilizzato come narratore — spiega Ferrari — È un libro scritto qualche anno fa, poi ripreso e ora è stato pubblicato. Nulla a che vedere con le polemiche sul ritorno di nostalgici neofascisti, insomma. Ripeto, qui c’è da ridere. Ed è la maniera migliore per dissacrare un personaggio del genere».