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James Joyce da record: la versione cinese di “Finnegans Wake” è diventata un bestseller

E chi l'avrebbe detto vista la complessità linguistica che caratterizza l'ultima opera di Joyce? Di certo non l'editore che ha visto andare esaurita in poco più di un mese la modesta tiratura iniziale di 8.000 copie.

Joyce – che dichiarava che scrivere in lingua inglese poteva essere considerata «the most ingenious torture ever devised for sins committed in previous lives» – impiegò circa 17 anni a completare l’opera mentre il traduttore cinese, Dai Congrong, ce ne ha messi ben 8 per trovare le parole adatte a rendere lo “stream of consciousness” dell’autore irlandese.

(Lorenza Biava, Giornale della Libreria, 1 febbraio 2013)
Ora è in corso la seconda edizione per far fronte alle crescenti richieste dell’opera, al punto che a Shanghai e Pechino, per la prima volta, grandi cartelloni pubblicitari promuoveranno un libro.
D’altro canto, nonostante la difficoltà del testo che in patria ben pochi irlandesi dichiarano di aver letto, quello di “Finnegans Wake” aveva tutti i connotati di un successo annunciato. Nel 1995, all’uscita della prima traduzione cinese di “Ulysses”, più di un migliaio di persone hanno fatto le code fuori dalle librerie di Shanghai per procurarsi il volume e le copie si sono vendute, diremmo da noi, come il pane.

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