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Vaticano, capolavori digitali alla Biblioteca

Grazie a un processo di digitalizzazione che sarà avviato nei prossimi mesi, biliofili e studiosi potranno sfogliare le riproduzioni digitali di oltre 80mila manoscritti e quasi 9 mila incunaboli contenuti nella Biblioteca apostolica vaticana

La Biblioteca vaticana, che ha potuto avviare la digitalizzazione grazie alla donazione di 2,8 petabyte (un petabyte è pari a mille terabyte) di spazio di archiviazione da parte dell’azienda americana esperta nei servizi di storage e cloud computing Emc, conserva alcune tra le più importanti opere manoscritte e a stampa di tutti i tempi: la Bibbia delle 42 linee di Gutenberg, il primo libro stampato a caratteri mobili tra il 1451 e il 1455, la Sifra, uno dei più antichi codici ebraici risalente alla fine del IX-inizio del X secolo, testimoni greci delle opere di Omero, Sofocle, Platone e Ippocrate sopravvissute ai tanti «imbuti» della storia, solo per citare le più famose.
L’intero processo porterà alla conversione in digitale di oltre 40 milioni di pagine e dovrebbe concludersi nel giro di appena tre anni.
L’iniziativa è di fondamentale importanza per la preservazione e allo stesso tempo la diffusione di tanta parte della cultura occidentale e fa parte di un più vasto progetto che l’azienda americana sta portando avanti con altre prestigiose biblioteche europee come la Bodleiana di Oxford, la Fondazione Polonsky e l’Università di Heidelberg.
(G. Pepi, Giornale della Libreria, 15 marzo 2013)

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