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Un Nobel al giorno: Orhan Pamuk, 2006

Perché nel ricercare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture.

Il silenzio della neve, pensava l’uomo seduto dietro all’autista del pullman. Se questo fosse stato l’inizio di una poesia, avrebbe chiamato «silenzio della neve» ciò che sentiva dentro.
Aveva preso il pullman che l’avrebbe portato da Erzurum a Kars all’ultimo minuto. Dopo due giorni di viaggio fra le tormente di neve, da Istanbul era arrivato alla stazione dei pullman di Erzurum, e mentre con la borsa in mano nei corridoi sporchi e freddi cercava di capire dove fosse la fermata dei pullman per Kars, un tizio gli aveva detto che ce n’era uno in partenza.
(Neve)

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