Rebecca libri

Volete pubblicare un libro di successo?

Evitate troppi avverbi e verbi e luoghi comuni, usate aggettivi, sostantivi e parole che risveglino di più l’immaginazione, ma soprattutto non parlate di “amore”.

Avrete l’84% di possibilità di successo, almeno così dicono gli esperti di stilometria statistica della Stony Brook University di New York.
Gli studiosi hanno analizzato l’intero archivio digitale del Project Gutenberg esaminando 800 libri che hanno avuto successo (esaminato secondo diversi criteri, non legati esclusivamente alle vendite) e producendo alcune generalizzazioni dai dati raccolti, analizzando in chiave matematica e per l’analisi quantitativa il linguaggio adoperato (in inglese) nei libri più amati.
I libri di successo hanno dimostrato di utilizzare un numero elevato di congiunzioni, quali “e” e “ma”, di prediligere l’uso dei sostantivi e degli aggettivi a quello dei verbi e degli avverbi. L’utilizzo di verbi che descrivono stati d’animo o azioni in modo troppo esplicito – “volere”, “prendere”, “piangere” – è caratteristico dei libri di minor successo, mentre al contrario l’uso di verbi che richiamano altri stati d’animo, senza indicarli in modo esplicito, è più presente nelle opere più amate. Anche alcuni cliché legati per esempio all’abuso della parola “amore”, o alla citazione di luoghi più famosi del mondo o a termini più estremi e più connotanti sentimenti negativi (“senza fiato”, “pericolo”) sembrano comparire maggiormente nelle opere di minor successo.
(bibliocartina.it, 9 gennaio 2014)

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