Rebecca libri

Come finisce il libro?

Una riflessione di Alesssandro Gazoia (jumpinshark) contro la falsa democrazia dell'editoria digitale

Non è un titolo per gli addetti ai lavori, non dice loro niente che già non si sapesse né sul ruolo dello scrittore ai “tempi” dell’autopubblicazione né su Amazon-il-male-assoluto, ma ha il pregio di raccontare chiaramente al lettore curioso come stanno le cose, restando fedele alla premessa: dimostrare “la falsa democrazia dell’editoria digitale”.

Alessandro Gazoia alias Jumpinshark nel suo ultimo lavoro indaga “i mutamenti profondi nel mondo del libro, dall’idea di autore e di pubblicazione alle nuove forme digitali di produzione, distribuzione e vendita, dalle difficoltà e opportunità che i soggetti tradizionali come l’editore, la libreria e la biblioteca incontrano in un’epoca di grandi stravolgimenti alle innovazioni tecnologiche, commerciali nonché sociali che stanno favorendo la diffusione del libro elettronico o meglio dell’ambiente di lettura digitale”.
Nelle tre sezioni che compongono il libro – Pubblicare, Digitale e Miti/Social – Gazoia mappa con accuratezza lo stato dell’editoria: se oggigiorno tutti possono pubblicare, chi è lo “scrittore”?, approfondisce la natura monopolista dell’ecosistema Amazon nel nuovo mercato del self publishing e, forte del fatto che il modo in cui si scrivono-pubblicano-leggono i libri sta cambiando in modo rapidissimo, presenta infine l’esempio “vintage” ma al passo con i tempi della fan fiction.
Dunque, come finirà il libro? Gazoia è convinto che il libro non finirà, perlomeno finché continueremo a credere che “Madame Bovary” possa ancora comunicare in profondità da individuo a individuo con noi.

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