Rebecca libri

L’integrazione fisico-digitale nelle librerie

Lorenza Biava sul Giornale della Libreria fa il punto della situazione con i responsabili del portale Goodbook

Gli anni dieci del nuovo secolo saranno ricordati, nel mondo del libro, come gli anni della grande trasformazione: tanto digitale sì, ma anche la riscoperta del plus che solo il mondo fisico può dare. Se da un lato le quote di mercato dell’e-commerce (del libro fisico prima che di quello digitale) crescono ai danni delle librerie, gli store indipendenti e non solo, sono ormai da qualche anno al centro di un’intensa attività di rivalutazione volta a far riscoprire tutto ciò che gli algoritmi non possono dare (non a caso di qualche mese fa è la campagna virale #altrocheAmazon, nata dall’iniziativa di una libreria di Reggio Emilia).
Le librerie rimangono luoghi dove trovare, consigliati dal proprio libraio di fiducia, il libro giusto per le proprie esigenze, ma si sanno ormai trasformare in luoghi di aggregazione dove è bello trascorrere del tempo con i propri figli o semplicemente da soli, magari sorseggiando un caffè. Non è strano dunque che associazioni di categoria, grandi sigle editoriali o semplicemente gruppi di librerie indipendenti scelgano di implementare nuovi modi per fare sistema e valorizzare l’esperienza di acquisto fisica, soprattutto ricorrendo all’incredibile ventaglio di possibilità offerto dal Web e dai social network.

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