Rebecca libri

Effatà Editrice

di rebeccalibri

Effatà Editrice, con sede a Cantalupa, in provincia di Torino, è nata nel 1995 con l’intento di offrire libri che aprano la mente e il cuore: il termine Effatà, di origine ebraica, significa infatti «apriti».

Nel corso degli anni ha pubblicato oltre 1000 titoli.

Il fulcro dell’editrice è costituito dai coniugi Gabriella Segarelli e Paolo Pellegrino, che l’hanno fondata. A loro via via si sono affiancati dei collaboratori, per ricoprire i diversi ruoli professionali.

La casa editrice è fortemente radicata nel territorio piemontese e, allo stesso tempo, in relazione con tutta l’Italia e con il mondo, con traduzione dei libri sinora in dodici Paesi.

 

INTERVISTA EFFATÀ

1. L’aspetto più importante – e quasi obbligato – quando si incontra un editore, è collocarne il catalogo: linea editoriale, pubblico di riferimento, esperienze passate e ipotesi per l’immediato futuro. Come presenterebbe, per linee essenziali, la Vostra mission e la Vostra esperienza editoriale ai lettori di «Pensare i/n Libri»?
Abbiamo scelto di chiamarci Effatà Editrice ispirandoci a una lettera pastorale scritta
nel 1990 del Cardinal Martini, indirizzata a chi si occupava di comunicazione e
intitolata Effatà. Apriti, nella quale l’allora arcivescovo di Milano invitava chi lavora
nell’ambito dei media a sforzarsi di aprire la mente e il cuore degli uomini. Questo era
il nostro desiderio e questo abbiamo cercato di fare con ogni pubblicazione, che si
occupasse di spiritualità, di tematiche familiari, di teologia o di psicologia. Ci
rivolgiamo a chi è alla ricerca di un senso e desidera riflettere per migliorare il
rapporto con se stesso, gli altri, l’ambiente e Dio.
La nostra linea editoriale è quindi di matrice cattolica, con un taglio molto divulgativo,
e spazia in ambiti molteplici: spiritualità, psicologia, pastorale, umorismo, famiglia,
catechesi…

2. Quali sono le vostre collane “storiche” e come si caratterizzano? Avete nuove collane in preparazione?
Queste le collane principali: IL RESPIRO DELL’ANIMA, che offre testi per nutrire la propria
spiritualità, LA FEDE IN DIALOGO, una serie di titoli di teologia cristiana e di dialogo con le
altre confessioni religiose. VIVERE IN PIENEZZA, che raccoglie libri per la crescita interiore
e le relazioni interpersonali. COMUNICARE L’ASSOLUTO, una serie di testi che offrono
itinerari pastorali innovativi. LE CHIAVI DELLA FAMIGLIA, una collana di libri di diverso
taglio (sociologico, psicologico, spirituale, storico e teologico) per entrare nel complesso
universo della famiglia. EDUCARE PERCHé, testi sull’educazione per genitori e insegnanti.
Abbiamo poi collane di nicchia come SUI GENERIS, che raccoglie le pubblicazioni del
Comitato delle Teologhe Italiane. Esperimenti di contaminazione come SCRITTORI DI
SCRITTURA, che nasce dall’idea di chiedere a grandi autori di narrativa di provare a
riscrivere un brano biblico a scelta. L’ultima nata è LA PAROLA IN ALTRE PAROLE, una
collana che presenta testi esegetici sulla Bibbia molto originali, o perché scritti da autori non
cristiani o perché affrontano tematiche ancora poco approfondite .

3. Come ha inciso il vostro percorso di studi filosofico nella produzione editoriale
di Effatà?
Nello stile. Pubblicare testi che sappiano suscitare domande più che offrire risposte o ricette
preconfezionate.

4. Quante novità e ristampe pubblicate ogni anno?
Fra le 60 e le 80.

5. Il 2020 segna i primi 25 anni di Effatà Editrice, come immaginate i prossimi 25?
Con entusiasmo ed energia, grazie al fatto che stiamo passando il testimone alla seconda
generazione Effatà (nostro figlio Gregorio Pellegrino e sua moglie Monica Pairone),, cha
condivide il nostro sogno iniziale e sa declinarlo nella complessità della comunicazione del
presente e, ne siamo certi, del futuro, per la padronanza che hanno di tutti gli strumenti a
disposizione.

6. Quali sono i criteri e le scelte alla base delle numerose collaborazioni con le istituzioni, associazioni e movimenti nella vostra attività editoriale?
Abbiamo sempre cercato di creare sinergie con colleghi editori ed esponenti della filiera,
dalle tipografie ai distributori, alle librerie e alle biblioteche. È una realtà complessa e non
sempre è facile trovare il tempo per elaborare progetti comuni, ma abbiamo quasi sempre
trovato persone aperte e disposte a collaborare. Per noi questo lavoro di condivisione tra
colleghi e filiera è molto importante perché pensiamo che solo insieme possiamo cambiare
alcune inefficienze di mercato che creano disagi a tutti gli operatori.

7. Editoria come espressione di un territorio. Vi riconoscete in questa definizione e in che modo?
Viviamo e abbiamo la sede in un piccolo, verdeggiante paese sulle prealpi piemontesi.
Grazie alla rete (anche se con qualche problema di connettività), possiamo coniugare la
frenesia di una redazione con la benefica vicinanza della natura e del silenzio. Siamo vicini a
Torino, che ha visto nascere grandi marchi editoriali, e a una manciata di chilometri da
Pinerolo, dove la cultura del libro religioso è sempre stata centrale grazie, nei secoli passati,
alla presenza stimolante della cultura valdese e, in anni più recenti, alla curiosità intellettuale
e spirituale di un prete fuori dal comune, don Giovanni Barra, autore negli anni Settanta di
centinaia di libri e punto di riferimento di tante anime in ricerca ma, soprattutto, “importatore”
e divulgatore seriale dei testi più innovativi pubblicati in ambito francese e tedesco.

8. Da quali esigenze nasce il progetto “InterGentes” e qual è la sua relazione con
l’attività editoriale di Effatà editrice?
InterGentes è un nuovo progetto in cui abbiamo investito molte forze e energie in questi
anni: si tratta di un canale di distribuzione diretto per le parrocchie italiane, dove veicoliamo
parte del catalogo di Effatà dedicato a questo target e alcuni prodotti editoriali specifici.
Questo progetto ci ha anche permesso di mischiare cartaceo e digitale: un servizio molto
apprezzato è infatti Parrocchia Più Semplice, i cui iscritti ricevono ogni settimana un’email
con suggerimenti per la liturgia della domenica.

9. L’editoria digitale da alcuni anni è una realtà sempre più significativa e ora più che mai, a seguito dell’emergenza coronavirus che ha costretto alla momentanea chiusura delle librerie. La vostra realtà editoriale, inoltre, è sempre stata attenta “nuove tecnologie”: quale valore aggiunto e quali sono le prospettive che esse offrono?
Quello che da tempo avevamo intuito, e che questo tempo di isolamento ha reso ancora più
evidente, è che un libro non esaurisce il contenuto che veicola. Oltre al fatto che lo stesso
contenuto può essere offerto ai lettori anche attraverso un eBook o un audiolibro, è
fondamentale creargli intorno un habitat di comunicazione attraverso i social che permetta di
amplificarne il messaggio.
Pensiamo anche che la tecnologia non modifichi solo il prodotto (libro/ebook) ma –
soprattutto – rivoluzioni i processi. Per questo negli anni abbiamo creato una struttura per la
gestione e analisi dei dati (tramite Business Intelligence interna), per digitalizzare i processi
(contratti, produzione, resoconti, ecc.), per ottimizzare la logistica (gestione del magazzino e
spedizioni) e per la produzione (gestione del manoscritto e flusso di lavoro).
Questi strumenti digitali permettono a noi e ai collaboratori di riuscire a ridurre
considerevolmente i tempi impiegati in attività ripetitive e con poco valore aggiunto, così da
poterci dedicare a curare i contenuti e la loro promozione sempre meglio.

10. Come cambieranno il Vostro modo di lavorare, la programmazione editoriale e le scelte commerciali e di marketing dopo l’esperienza della pandemia Covid19?
Ci manca molto il clima famigliare e di vicinanza tipici del nostro ufficio ma, grazie
all’adozione che già da tempo avevamo fatto di tecnologie adeguate al “lavoro agile”, ci
siamo trovati in una situazione abbastanza confortevole fin da subito. Ovviamente abbiamo
dovuto stabilire nuove routine come una riunione quotidiana – ogni mattina intorno alle 10 via
Zoom – e imparare tutti a usare costantemente delle piattaforme digitali per la condivisione
del lavoro e ad aumentare l’attenzione nelle varie fasi di produzione di ciascun libro. Stiamo
pertanto valutando le opportunità dello smart-working anche per il futuro. Alcuni dei nostri
collaboratori hanno figli piccoli e forse adottare la strategia dello smart-working per qualche
giorno al mese anche dopo l’emergenza potrebbe favorire un modo di lavorare nuovo,
ecologico e più adatto alla vita familiare di ciascuno.

11. Oltre alla casa editrice, Effatà da dieci anni è diventata anche tour operator. Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a una nuova attività, così diversa da quella editoriale? Come interagiscono le due diverse attività dal punto di vista dei contenuti della produzione editoriale e delle proposte di viaggio di Effatà Tour?
Nel 2010 è nata Effatà Tour, di cui si occupa direttamente mio marito Paolo Pellegrino,
insieme ad alcuni collaboratori. Da tempo avevamo la percezione che di alcuni nostri testi
avremmo potuto sviluppare un approfondimento attraverso viaggi culturali costruiti intorno ad
un tema o una figuera. E che alcuni nostri autori avrebbero potuto diventare degli ottimi
accompagnatori. Nel 2010 abbiamo iniziato a concretizzare questo progetto. Che è poi una
modalità piacevole e stimolante per approfondire i contenuti di un libro.
A fianco dei viaggi culturali, fin da subito, abbiamo proposto soggiorni all’estero per ragazzi,
per imparare le lingue straniere. Anche in questo momento di pandemia stiamo offrendo
servizi per tenere allenato l’inglese, tramite call settimanali.

12. A partire da questa duplice esperienza, come si concilia l’attività culturale con l’attività imprenditoriale?
Con una grande attenzione ai conti, che ridimensionano idee e sogni ma permettono di
andare avanti. L’equilibrio di bilancio è fondamentale e così anche il controllo di gestione:
l’analisi dati della Business Intelligence ci aiuta a tenere la situazione sotto controllo giorno
per giorno.
Questo vuol dire sforzarci di fare dei business plan per ogni nuovo progetto, così da poterne
valutare l’impatto economico.

13. Per un osservatore esterno vi è quasi sempre la tendenza a soffermarsi sulle affinità anziché sulle differenze, e quindi immaginare il pubblico dell’editoria religiosa come omogeneo. Quale è la sua opinione in proposito?
L’editore Piero Gribaudi, nella cui omonima casa editrice mi appassionai a questo mestiere e
che accompagnò con preziosi consigli i nostri esordi, diceva che la Chiesa è come una
grande arca di Noè, dove convivono specie umane molto diverse tra loro. Una definizione
che condivido e che mi sembra quanto mai attuale. Aggiungo che oggi il pubblico
dell’editoria religiosa molte volte non si sente neppure parte della Chiesa, ma è spinto da
una personale ricerca di senso ad acquistare testi di spiritualità o biografie di testimoni. Il
che rende il nostro lavoro ancora più stimolante perché ci spinge a cercare sempre nuove
modalità, grafiche, stilistiche e di linguaggio, per ridirei grandi tesori della tradizione cristiana.

Il Pensare i/n Libri raccoglie testi di natura letteraria a scopi culturali e senza fine di lucro. La proprietà intellettuale è riconducibile all'autore specificato in testa alla pagina, immediatamente sotto il titolo, e in calce all'articolo insieme alla fonte di provenienza e alla data originaria di pubblicazione.
Le immagini che corredano gli articoli del Pensare i/n Libri sono immagini già pubblicate su internet. Qualora si riscontrasse l'utilizzo di immagini protette da copyright o aventi diritti di proprietà vi invitiamo a comunicarlo a info@rebeccalibri.it, provvederemo immediatamente alla rimozione.
Prossimi eventi
Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter
Accesso utente