Rebecca libri

I ricchi non piangono

e acquistano libri rari

Se le librerie indipendenti lottano per sopravvivere e l’editoria non gode di buona salute, libri e manoscritti rari fanno eccezione.

Le persone <<con buone disponibilità economiche sono a casa, annoiate e comprano molti libri>>, afferma Kenneth Gloss, proprietario di Brattle Book Shop a Boston.

Come avviene anche per altri settori, i ricchi restano tali e continuano a spendere ingenti somme di denaro per cose che li rendono felici e, chissà, potranno avere un ritorno sull’investimento in seguito.

Mai come oggi il mercato dei libri estremamente rari pare godere di ottima salute, nonostante da anni sia sano, secondo quanto riferiscono i rivenditori.

Un esempio, che non fa eccezione, ne è la vendita della prima edizione delle opere di Shakespeare, pubblicata nel 1623, sette anni dopo la sua morte, e recentemente vendute da Christie’s a una cifra decisamente più alta, 10 milioni di dollari, rispetto al valore inizialmente stimato, tra i 4 e i 6 milioni di dollari.

In generale, le vendite online dei libri rari e antichi, nonostante non sia possibile vederli e toccarli, fanno presa su un pubblico privilegiato, con molto tempo a disposizione per consultare i cataloghi online e procedere con l’acquisto. Questo fenomeno era già precedente alla pandemia, ma con essa ha subito una forte accelerazione.

Se è calata la partecipazione di pubblico e collezionisti alle fiere del libro, al di là del momento attuale complesso, è proprio perché cambia il modo di vendere, anche la rarità. E tanto più aumenta la domanda del libro raro, tanto più diventa arduo saper rispondere da parte di esperti e venditori, in questo periodo di difficile circolazione.

Per leggere l’articolo integrale, Bloomberg.com.

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