Rebecca libri

Tre mostre “letterarie”

Henry James e Roma, la letteratura irlandese in Italia, il patrimonio ebraico della BCN di Firenze

Segnaliamo tre mostre che si svolgono in questi giorni e hanno per tema libri e letteratura, da Henry James all’Irlanda passando per il patrimonio documentario ebraico.

 

Parole, libri e lettere: Henry James e l’Italia, Henry James e Roma
Roma, Museo Hendrik Christian Andersen
Fino al 08 gennaio 2017

La mostra rappresenta un tributo significativo e un omaggio alla memoria di Henry James che amò profondamente Roma, scenario frequentemente evocato nei suoi scritti più famosi. Saranno esposti una selezione di rari volumi di opere jamesiane, per la maggior parte prime edizioni pubblicate fra fine Ottocento e inizio Novecento insieme a lettere inedite – provenienti da collezione privata italiana – scritte in un lungo arco temporale, fotografie e testi facenti parte della biblioteca del Museo.

 

Irish in Italy. Letteratura e politica irlandesi in Italia nella prima metà del Novecento
Roma, Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Fino al 08 gennaio 2017

Il percorso espositivo di Irish in Italy segue due linee principali: da una parte la storia dell’indipendenza irlandese e delle versioni che di questa sono state presentate in Italia nei primi decenni del Novecento; dall’altra la storia della produzione letteraria del Rinascimento celtico e della sua diffusione, prima nell’Italia liberale e poi in quella fascista. Saranno esposti, tra gli altri, un inedito ritratto di James Joyce firmato da Silvano Scheiwiller, la lettera con la quale Yeats accetta di partecipare al Convegno Volta di Roma del 1934, le lettere in cui Anton Giulio Bragaglia escogita il contrabbando degli autori “oriundi” irlandesi in Italia durante la seconda guerra mondiale, il primo Dracula italiano, la lettera del ’47 in cui Montale ribatte all’editore Cederna che “neanche il Padreterno” potrebbe tradurre le poesie di Joyce e quella del ’48 in cui Pavese confessa allo stesso editore che “tutto Joyce gli fa rabbia”.

 

E le acque si calmarono
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale Firenze
Fino al 27 gennaio 2017

Sono migliaia i volumi che fanno parte del grande patrimonio librario e documentario della Comunità ebraica fiorentina colpito dall’alluvione del 1966. Esattamente cinquant’anni dopo, molti di quei volumi –documenti, libri e rotoli della Torah che scamparono al fango – saranno esposti nel capoluogo toscano recuperati e valorizzati. Tra i volumi alluvionati e restaurati più pregiati anche un Talmud del 1177, una Mishnah del 1492 e un Commento al Pentateuco del 1553.

 

L’immagine di copertina è del fotografo Franck Juery e fa parte della collezione Micro fictions.

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