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Andrea Menetti indaga sulla capacità dell’editoria di afferrare i temi del presente.
<<“Ricordo gli anni Venti a Heidelberg. Gli anni Venti: non è un concetto adoperato dalla storiografia ufficiale per designare un’epoca, è soltanto un modo di dire, che conserva nella memoria collettiva dell’Occidente ‘gli aurei anni Venti’, o, in inglese, ‘the gay twenties’; e non fa tanto pensare alla ‘situazione spirituale dell’epoca’ (così suona il titolo di un famoso libro) quanto alle caratteristiche sensibili e sensuali di quel decennio”…>> Pi/nL 10, settembre 2007, continua qui la lettura dell’editoriale.
<<“Ricordo gli anni Venti a Heidelberg. Gli anni Venti: non è un concetto adoperato dalla storiografia ufficiale per designare un’epoca, è soltanto un modo di dire, che conserva nella memoria collettiva dell’Occidente ‘gli aurei anni Venti’, o, in inglese, ‘the gay twenties’; e non fa tanto pensare alla ‘situazione spirituale dell’epoca’ (così suona il titolo di un famoso libro) quanto alle caratteristiche sensibili e sensuali di quel decennio”…>>
Pi/nL 10, settembre 2007, continua qui la lettura dell’editoriale.
Il Corriere della Sera allega il link di Amazon come suggerimento per trovare il vincitore del Premio Strega
Settimana di vacanze filosofiche per non filosofi
Annunciata la terzina finalista della IV edizione dei Pisa Book Translation Awards
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