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Don Dante visto da vicino (Piergiorgio Bortolotti, il Margine 2016)
22 Settembre 2017, ore 22:30
«Caro Dante, vorrei tranquillizzarti. Non ho intenzione di scrivere una tua biografia. Lo hai già fatto tu in La mia strada. Ancora meno intendo scrivere un’agiografia, saresti il primo a sbellicarti dalle risate. Però, però… c’è un Dante meno conosciuto: quello più intimo, quotidiano, più famigliare. Di questo possono narrare quanti lo hanno “vissuto” più da vicino».
È la premessa del nuovo libro di Piergiorgio Bortolotti, braccio destro e poi successore – all’approdo per poveri del Punto d’Incontro di Trento – di don Dante Clauser (1923-2013), prete degli ultimi, amico e ispiratore dei preti degli ultimi come don Gallo e don Ciotti. Don Dante, con la sua profetica barba bianca e la sua proverbiale schiettezza che includeva anche un santo turpiloquio, ha lasciato un’impronta indimenticabile.
L’autore lo rievoca con un racconto spesso divertito e divertente, pieno di fatti inediti, all’insegna della schiettezza antiretorica, come sarebbe piaciuto al protagonista di questo libro. «È un ritratto a più mani, perché arricchito dalle pennellate di altre persone».