Scuola Mauri, al via il 41esimo Seminario. Alberto Ottieri tratteggia l’identikit di libraie e librai del futuro
Nell’anno da poco concluso, dopo la dolorosa scomparsa di Achille Mauri, la Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri ha individuato in Alberto Ottieri il nuovo presidente e responsabile del comitato didattico della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri. Già vicepresidente e amministratore delegato di Messaggerie Italiane e amministratore delegato di Emmelibri, Ottieri affronta oggi – nel suo nuovo ruolo – il quarantunesimo Seminario di perfezionamento della Scuola, la cui giornata conclusiva sarà dedicata alle «nuove sfide» del libro.
Come s’immagina i prossimi quarant’anni di Scuola?
Quaranta sono tanti! Ma riesco a immaginarmi i prossimi 5 anni e la nostra capacità – come Fondazione ma non solo – di coinvolgere, motivare e appassionare sempre più una generazione di libraie e librai molto più esperta del passato del mondo social e digitale. Quella generazione che dalla pandemia in poi ha rilanciato il mondo del libro allargando i confini fisici della libreria: libraie e librai sanno parlare a una comunità di lettori a cui consigliano libri da leggere, sono a tutti gli effetti influencer e lo saranno sempre più in futuro.
Il nostro obiettivo è intercettare e incentivare persone, giovani, sempre più motivate e talentuose: in questo senso, per fortuna, la lettura e le librerie hanno molto più da dire di altri settori più alienanti.
Quali sono le linee d’azione e d’intervento a cui sta improntando, e impronterà, la sua presidenza?
Da quarantuno anni la Scuola per librai insegna come gestire una libreria dal punto di vista economico, finanziario e gestionale. Oggi il suo ruolo è sempre più fondamentale – e via via lo sarà in maniera crescente – nell’offrire la professionalità necessaria a questa nuova leva di giovani libraie e librai.
Gestire una libreria significa gestire un’azienda: si affrontano problemi di motivazione e cura del personale; si costruisce un budget economico, finanziario e patrimoniale; ci si occupa di marketing e di promozione; si fanno scelte di assortimento, si dà servizio al cliente. Tutte queste competenze appartengono al mondo del libro ma non solo, sono affini a qualsiasi punto vendita di qualsiasi merceologia.
Noi vorremmo insegnare a giovani motivati e appassionati di libri a vendere i titoli giusti ai lettori giusti. Come presidente, quello che credo sia indispensabile è trovare il giusto equilibrio tra le emozioni calde della cultura e quelle un po’ più asettiche dei parametri economici, indispensabili però per gestire una libreria e competere nel mercato e con gli altri canali di vendita.
Tra nuovi pubblici e nuovi consumi, e nuovi valori associati al libro e all’esperienza d’acquisto, qual è l’identikit del libraio, della libraia del futuro?
Il mercato del libro evolve continuamente nei generi letterari, rappresentando un mondo di lettori molto meno segmentato in categorie precise come in passato. È molto più difficile oggi identificare i generi in base alle vecchie categorie di riferimento: giovani, anziani, donne, uomini… Proprio per questo, le nuove libraie e librai dovranno avere la capacità di diventare dei punti di riferimento per i propri lettori in maniera trasversale all’anagrafica, al genere, alla provenienza socio-culturale. Dovranno possedere una grande capacità di comunicare e interpretare, anche online.
Quella dei social, ad esempio, è un’opportunità da poter cogliere a costi sostenibili che non esisteva – non con questa ampiezza – negli anni pre-pandemici, e che di fatto ha rivoluzionato il mondo del libro e della libreria.
Libraie e librai del futuro saranno sempre più dei protagonisti e dei punti di riferimento utili a interpretare, con il supporto dei libri giusti, un mondo che per il lettore, e per tutti noi, è sempre più complesso e difficile da capire.
Ciò significherà per loro dover possedere una maggiore completezza professionale. Sono rimasto colpito, nei corsi che con la Scuola organizziamo durante l’anno, nel constatare quanto sia diffusa tra i giovani partecipanti, rispetto al passato, la conoscenza dell’inglese. E quanto si sia alzato il livello della loro formazione pregressa. Sono aspetti molto confortanti, una buona base su cui costruire un perfezionamento professionale.
Per quanto riguarda invece Messaggerie Libri ed Emmelibri? Ci sono novità in cantiere? Come si sta evolvendo il panorama della distribuzione libraria?
Con la crescita esponenziale dell’e-commerce librario, cominciata per l’Italia attorno 2010 e poi accelerata dalla pandemia, anche la distribuzione ha dovuto trasformarsi. L’aumento dei titoli disponibili e distribuiti sul mercato incrementa annualmente in una corsa inarrestabile, ed è la vera ricchezza e specificità del nostro mercato rispetto a qualsiasi altro.
Oggi Messaggerie Libri è in grado di distribuire 300 mila titoli di 800 editori a circa 6 mila punti vendita fisici e online con un unico standard di servizio, uniformando tempi e modi verso il mercato di un ricco parterre di titoli e editori, senza distinzioni dimensionali tra editori e punti vendita, piccoli medi e grandi. È una razionalizzazione evidente che abbiamo potuto raggiungere solo investendo ingenti risorse in un magazzino automatizzato molto complesso, per risolvere il collo di bottiglia viceversa legato a spazi fisici limitati, che limitano gli stock di titoli, e alla enorme difficoltà di trovare forza lavoro nella logistica.
L’automazione permette di distribuire 300 mila titoli in uno spazio di 10 mila metri quadri, manualmente ne servirebbero 100 mila: questi sono i differenti parametri. Con l’automazione il libro arriva al preparatore che lo inscatola, viceversa è il preparatore che deve percorrere centinaia di metri per inscatolare un libro.
Oggi le librerie, più piccole rispetto al passato e con meno assortimento, hanno necessità di un ricco polmone di titoli alle spalle per potersi dedicare alla vendita e al servizio ai lettori. Una distribuzione efficiente deve essere in grado di gestire in maniera affidabile questo polmone. Messaggerie Libri da sempre è impegnata in questa sfida.
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