Rebecca libri

Editori: non basta essere «piccoli»…

Una riflessione di Goffredo Fofi su Avvenire

Goffredo Fofi su Avvenire, a margine della Fiera “Più libri più liberi”, ricorda che “medio/piccolo” non sempre è sinonimo di qualità.

Non tutti i minori, i piccoli, i marginali sono di per sé bravi, necessari, belli – e questo è vero anche in altri campi, per esempio il cosiddetto “sociale”. Potremmo tranquillamente segnalare le iniziative non superflue, anche perché non sono purtroppo molte, ma è preferibile non far nomi, non seminare zizzania. E le altre? Su 10 iniziative, se ne salvano mediamente una o due. Aggirandosi tra i vari stand si resta sbalorditi dalla quantità di libri frivoli o di scelte maniacali, sempre attuate però nella convinzione di servire a qualcosa e che investire nella “cultura”, “fare cultura”, sia il non-plus-ultra che giustifica soldi e fatiche.

E ancora, che non basta fregiarsi del titolo di editori indipendenti per essere realmente al servizio della cultura:

La “produzione di cultura” è da tempo un fenomeno di massa, nei centri come nelle periferie, ed è giocoforza constatare l’esistenza, oltre a quello degli “scrittori” (narratori e saggisti) e degli “artisti”, di un narcisismo dei piccoli editori non meno banale. Quante energie e quanti denari sprecati per produrre libri immediatamente dimenticabili o già morti prima di nascere. È il trionfo dell’inutile, sia “serio” che ameno.

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