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A Washington, i tweet finiscono in biblioteca

La Library of Congress ha annunciato di aver raccolto 170 miliardi di tweet e di aver iniziato il processo di organizzazione di questa straordinaria quantità di messaggi inviati via Twitter dal 2006 in poi.

La Biblioteca del Congresso ha accettato di immagazzinare tutti i messaggi che il mondo si scambia quotidianamente, senza filtri e senza censure, attraverso Twitter. Saranno soltanto documenti originali, compresi gli errori di battitura e le frasi irriguardose o razziste.
Sono stati i fondatori del social network a proporre di donare tutto il loro archivio (considerato patrimonio pubblico) a Washington e la Biblioteca del Congresso ha accettato con piacere diventando di fatto il vero depositario della storia recente del mondo virtuale a partire da marzo 2006, senza distinzione fra i “cinguettii” cinesi o russi, turchi o spagnoli, neozelandesi o canadesi, parigini o romani.
Non è stato ancora reso noto quando e come i tweet saranno accessibili, ma – nel frattempo – si sa che occupano 133 terabyte di memoria e che ogni singolo tweet è accompagnato da 50 campi di metadati per facilitare le ricerche.

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