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Romano Penna (6 marzo 1937 – 18 gennaio 2025)

di Giuseppe Pulcinelli

Mons. Romano Penna è nato a Castiglione Tinella (CN), presbitero della Diocesi di Alba dal 1960. Nei suoi studi iniziali di teologia ha avuto come maestri personalità ben conosciute come Natale Bussi e Piero Rossano. Ha ottenuto la Licenza in Teologia alla Pont. Università Gregoriana nel 1962 e il Dottorato in Scienze Bibliche al Pont. Istituto Biblico nel 1974 (relatore: P. Albert Vanhoye). Negli anni 1964-1976 è stato Docente di S.Scrittura nei Seminari Diocesani di Alba, di Torino e di Vercelli, e allo Studio Teologico Interdiocesano di Fossano. Nel 1976, su invito dell’allora Rettore Prof. Carlo M. Martini, tenne un Corso Semestrale sulla Lettera agli Efesini all’Istituto Biblico di Roma. Dopo essere stato dal 1976 al 1983 Addetto alla Segreteria di Stato in Vaticano, dal 1983 al 2007 ha tenuto la cattedra di Nuovo Testamento / Origini cristiane alla Pont. Università Lateranense, e come Professore emerito ha tenuto corsi di specializzazione fino al 2012. È stato anche Professore Invitato per corsi semestrali alle Università Gregoriana e Urbaniana di Roma, alla Facoltà Teologica di Palermo, e allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. È stato Professore invitato, oltre che all’Università di Urbino (ISSR “Italo Mancini”), anche alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale (Firenze, impegno che ha mantenuto fino all’anno scorso) e alla Facoltà Teologica Seraphicum (Roma). È stato membro dal 1978 della internazionale “Society for the Study of the New Testament” (Cambridge); come membro dell’Associazione Biblica Italiana è stato anche Coordinatore Nazionale del gruppo e dei convegni dei Neotestamentaristi e Anticocristianisti italiani dal 1987 al 1997. È stato direttore della collana “Studi sulla Bibbia e il suo Ambiente” delle Edizioni San Paolo. Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1994, oltre che Membro Ordinario della Pontificia Accademia Teologica dal 2000 e Membro Corrispondente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia dal 2009.
Romano Penna negli ultimi cinquant’anni è stato un punto di rifermento costante per gli studi neotestamentari in Italia e non solo: la sua bibliografia, tra il 1966 e il 2024 conta più di 400 titoli tra libri, articoli, curatele, testi tradotti dal tedesco, senza contare le recensioni di studi biblici su molte riviste specializzate. Vorrei menzionare l’ultimo libro, per i tipi della San Paolo: “Ecco ora il momento favorevole”. Il tempo e la storia, 2024, mentre deve uscire nel 2025 la traduzione in inglese (per la Catholic University of America) del titolo Legge e libertà. L’originalità cristiana, Edusc 2023.
Prima però di evidenziare i campi di ricerca coltivati, volendo individuare l’impostazione di fondo di Romano Penna nel modo di affrontare le questioni, mi sembra che essa possa essere colta da quanto egli espose in un contributo intitolato: “Confrontare per capire. L’importanza del comparativismo culturale nello studio delle origini cristiane”, posto in apertura del volume Vangelo e inculturazione del 2001 (raccolta di studi, 14 su 30 sono dedicati alla teologia paolina). Questo tema dell’inculturazione del Vangelo, particolarmente caro a Penna, è fondato teologicamente in definitiva nella stessa Incarnazione del Verbo: di qui la necessità della chiesa – come d’altronde si evince dal Nuovo Testamento stesso – di imitare lo stessa condiscendenza di Dio nell’entrare in dialogo con le culture, nell’apertura a ciò che è diverso, nella simpatia verso tutto ciò che è umano, consapevoli che nemmeno si potrebbe dire la propria fede se non si ponesse attenzione anche al punto di vista altrui (cf. ivi, 7); e questo tra l’altro risulta essere uno dei rimedi più efficaci contro ogni tipo di fondamentalismo.
Il primo da menzionare, fra i tre campi di ricerca particolarmente coltivati da Penna, spesso stimolati dalla sua attività di insegnamento universitario, è costituito senz’altro dall’Apostolo Paolo, il cui epistolario si trova già al centro del suo lavoro di Dottorato, Lo Spirito di Cristo. Cristologia e pneumatologia secondo un’originale formulazione paolina (1976). Di fatto la maggior parte delle sue pubblicazioni sono dedicate all’esegesi e alla teologia di Paolo, come è testimoniato dalla raccolta di studi (trenta contributi), L’apostolo Paolo. Studi di esegesi e teologia, Paoline, 1991 (che ha visto la pubblicazione in lingua inglese nel 1996, in due volumi: I. – Paul the Apostle: Jew and Greek Alike, pp. 325; II. – Paul the Apostle: Wisdom and Folly of the Cross, pp. 287. A Michael Glazier Book, The Liturgical Press, Collegeville, Minnesota). Importanti sono anche i suoi lavori di tipo biografico su Paolo, a cominciare da Paolo di Tarso. Un cristianesimo possibile, Ed. San Paolo, 1992, 62013 (traduzione in spagnolo e in coreano). E poi quella intitolata Paolo. Da Tarso a Roma, il cammino di un grande innovatore, pubblicata da il Mulino, nel 2015.
Gli studi sull’epistolario paolino hanno condotto alla stesura di vari contributi di commento alle lettere dell’Apostolo, basati sul metodo storico-critico e sociologico-religioso; segnaliamo qui i maggiori: Lettera agli Efesini (introduzione, versione e commento), “Scritti delle origini cristiane” 10, Dehoniane, Bologna 1988, 22001; il commento a La lettera ai Filippesi. La lettera a Filemone, “Nuovo Testamento – Commento esegetico e spirituale”, Città Nuova, Roma 2002. E soprattutto l’opus magnum di Romano Penna, costituito dall’impareggiabile commento alla lettera ai Romani, pubblicato dapprima in tre volumi (I. 2004; II. 2006; III. 2008), poi in volume unico, EDB, Bologna 2010, che alla fine conta più di 1400 pagine (pp. lxxiv + 1331); pubblicato in spagnolo nel 2013. Oltre che opera davvero eccellente per erudizione ed opzioni esegetiche, raccogliendo le opinioni di autori antichi e moderni, essa fa percepire tutta l’importanza dello scritto paolino per l’intera storia della teologia, così spesso segnata proprio dall’interpretazione del testo di questa epistola. Anche a livello internazionale sono pochissimi i commentari che possono essere paragonati a quello di Penna.

Un secondo campo di approfondimento scientifico è costituito dalla cristologia neotestamentaria. Anche qui lo stimolo è venuto particolarmente dai corsi tenuti dal prof. Penna nella specializzazione in Cristologia, inaugurati alla Lateranense nell’A.A. 1988-1989. L’impostazione di fondo è quella che vede la nascita del cristianesimo in due fasi, distinte e conseguenti: una prima fase, infatti, è quella incentrata sul Gesù terreno o storico, e consiste nell’attività e nella predicazione del maestro/profeta di Nazaret, che già manifesta delle peculiarità che saranno fondamentali nella adesione a lui dei credenti. Una seconda fase si fonda essenzialmente sulla fede pasquale e si concentra sulla sua personale identità, testimoniata in particolare dai titoli cristologici. Tutto questo è rintracciabile nelle prospettive peculiari dei singoli autori del N.T., ognuno dei quali “produce” un proprio “ritratto” di Gesù Cristo. Il frutto di questo studio di Penna è confluito in due ampi volumi: I ritratti originali di Gesù il Cristo. Inizi e sviluppi della cristologia neotestamentaria – I. Gli inizi, (che inaugurava la nuova collana diretta da Penna, “Studi sulla Bibbia e il suo ambiente” 1), Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 1996, pp. 298 (2a ediz. corretta 1997; 3a ediz. 2003; nuova edizione riveduta e aumentata nel 2010); e I ritratti originali di Gesù il Cristo. Inizi e sviluppi della cristologia neotestamentaria – II. Gli sviluppi, “Studi sulla Bibbia e il suo ambiente” 2, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 1999, pagine 626 (2a ediz. 2010, 3a ediz. 2011).
Un compendio di questa grande opera storica sulla cristologia neotestamentaria si ritrova in un testo pensato per un pubblico più vasto rispetto a quello accademico, con interessanti riferimenti alla cultura soprattutto occidentale e all’attualità religiosa: Il DNA del cristianesimo. L’identità cristiana allo stato nascente, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004 pp. 463 (con più edizioni in italiano; tradotto in polacco nel 2011 e in spagnolo nel 2014). Infine, sempre in questo stesso campo di studi segnalo un contributo pubblicato nella rivista della Pontificia Academia Theologica, «I fondamenti della cristologia neotestamentaria. Alcuni aspetti della questione», PATH 2 (2003) 305-320 (trad. inglese: «Foundations of New Testament Christology. Some Aspects of the Question», Lateranum 72 [2006] 49-63).

Il terzo principale campo di studio di Romano Penna, e che in qualche modo contiene tutti gli altri, come accennato sopra, è quello che tocca l’inculturazione dell’evangelo, tema che in fondo risulta contiguo alla missione dell’Apostolo Paolo, vero campione di inculturazione del messaggio cristiano fuori dalla Palestina. Oltre al già segnalato Vangelo e inculturazione. Studi sul rapporto tra rivelazione e cultura nel Nuovo Testamento, (“Studi sulla Bibbia e il suo Ambiente” 6, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, 847 p.); va menzionato il testo: L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane. Una documentazione ragionata, Dehoniane, Bologna 1984, 21986, 31991, 42000, 52006, 62012 (traduzione in lingua spagnola: Bilbao 1994). Da ricondurre a questo ambito anche lo studio storico su Le prime comunità cristiane. Persone, tempi, luoghi, forme, credenze, Carocci, Roma 2011 (310 p.); e: Gesù di Nazaret nelle culture del suo tempo. Alcune dimensioni del Gesù storico, EDB, Bologna 2012 (211 p.).

Al di là degli innumerevoli meriti accademici del prof. Penna, vorrei infine menzionare la grande stima e amicizia che ha suscitato in tutti coloro che sono stati suoi studenti/studentesse e/o colleghe/colleghe (si veda ad es. la miscellanea in suo onore pubblicata per la EDB nel 2008 per i suoi 70 anni, che raccoglie ben 41 contributi di studiosi italiani e stranieri, per complessive 572 p.), che unanimemente hanno riconosciuto in lui un vero maestro, e non soltanto sul piano intellettuale, ma anche in quanto uomo ricco di fede e di umanità; per il quale si adatta bene l’esortazione contenuta nella Mishnà:
“Riscàldati al fuoco dei sapienti” (Pirkei Avot 2,15).

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