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“Aspiranti scrittori e opere prime”: storia del Premio Calvino

Chiara Grendene su Cultweek racconta come il Premio Calvino indaghi il "sommerso" della narrativa italiana

“Elisabetta Pierini e Cesare Sinatti hanno vinto ex aequo la ventinovesima edizione del Premio Calvino.
Si è conclusa il 24 maggio la selezione del 2016, tra la fervente aspettativa degli gli autori in finale, dei lettori e degli editori. Sì, perché il premio Calvino pare svolgere un’autentica operazione di mediazione tra queste categorie, oltre alla missione culturale per la quale è stato fondato.
Gli autori inediti. Quelli che faticano a trovare un canale di comunicazione con gli operatori del mondo editoriale, quelli che spediscono manoscritti alle case editrici e attendono pazienti, per mesi, risposte che non sempre arrivano.
I lettori. Sono la vera anima del premio. Ogni anno, più di una trentina di lettori provenienti da ogni categoria, seleziona le opere finaliste.
Gli editori. Il premio offre a volte l’occasione d’oro servita sul piatto, senza dover dragare il sommerso narrativo alla cieca. La fiducia nella selezione del Calvino è così forte che non sono mancati casi di romanzi prima rifiutati dagli editori e pubblicati in seguito alla vittoria.”

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