Il percorso, che prende avvio con i volumi relativi al primo ciclo, si colloca all’interno del progetto educativo proposto dal Profilo educativo culturale e professionale (PECUP) dello studente e dagli Obiettivi generali del processo formativo, i quali individuano il compito prioritario della scuola nella crescita della persona in tutte le sue dimensioni. L’itinerario accompagna il bambino che, crescendo, vede allargarsi la propria esperienza personale, e lo fa via via interagire con la portata umanizzante della cultura cristiana. Particolare cura è riservata agli aspetti di interdisciplinarietà, interculturalità e interreligiosità, privilegiando tra i vari ambiti quelli che riguardano l’orizzonte antropologico, l’universo del linguaggio, dell’immagine e dell’arte, delle scienze, della musica, nonché l’educazione alla convivenza civile. L’opera si contraddistingue per le seguenti attenzioni: accoglienza come percezione del valore della persona, uso della correlazione e di molteplici linguaggi di comunicazione, valorizzazione dell’esperienza personale, sociale e culturale dell’alunno, riconoscimento dei segni e dei simboli della cultura religiosa della Chiesa e del nostro paese, graduale conoscenza dei testi fondamentali della religione cattolica, incontro con testimoni della storia o del presente che propongano in modo significativo valori religiosi e cristiani, conoscenza e valutazione di altre tradizioni religiose. L’itinerario di ogni anno scolastico si snoda a partire da un concetto-chiave, che funge da file rouge, da criterio guida dei contenuti proposti e garantisce la continuità educativo-didattica per la graduale acquisizione di specifiche competenze: • Classe 4a - L’uomo e la donna: crescere comporta una progressiva conoscenza di sé e della differenza di genere. In questa fase è importante proporre modelli maschili e femminili forti e validi, con cui identificarsi. La Bibbia ce ne tramanda molti le cui figure sono portatrici di domande di senso comuni a ogni essere umano. • Classe 5a - La società: vivere nel mondo implica disponibilità al dialogo e al confronto, responsabilità e progettualità. In un contesto multiculturale la vera sfida è educare all’interculturalità, cioè alla volontà di scambio reciproco, passando per la conoscenza e il confronto. Anche a dieci anni si inizia poi a comprendere che esiste una responsabilità, che occorre mettere in relazione i comportamenti con le conseguenze, fondare i propri progetti su basi sicure.