Esercizi spirituali e Magistero

Nelle note delle dodici precedenti edizioni degli Esercizi spirituali ho commentato il testo attingendo sia al Magistero sia ad altri scritti di sant’Ignazio. D’accordo con l’Editore, nel 1995 ho pubblicato una mia versione con testo spagnolo a fronte e con introduzione, passi paralleli e note desunte da altri scritti del Santo e dei suoi primi seguaci. Una nuova edizione, completamente rinnovata nel testo e nelle note, che proietta sugli Esercizi spirituali la luce della Chiesa del Concilio Vaticano II. Risultano così più evidenti sia l’attualità della proposta ignaziana sia la possibilità di fare gli Esercizi spirituali tenendo nel debito conto le acquisizioni della moderna teologia. L’autore ha adottato la traduzione ufficiale della Commissione di gesuiti del 1999, di cui ha fatto parte. Íñigo López De Loyola nacque a Loyola (Azpeitia di Guipúzcoa, Spagna) nel 1491. Fu paggio ad Arévalo (Castiglia), gentiluomo nella corte del viceré di Navarra, soldato a Pamplona, dove il 20 maggio 1521 fu gravemente ferito alla gamba destra. Loyola, Monserrat e soprattutto Manresa, dove ha un’eximia illustratio, costituiscono le tappe della sua conversione e dedizione a Cristo e ai fratelli, nella Chiesa. Nel 1534 fa voto di povertà e di andare a Gerusalemme con i suoi primi compagni. Il 24 giugno 1537, a Venezia, è ordinato sacerdote e, nell’impossibilità di partire per la Terrasanta, si reca a Roma con l’intenzione di mettersi a disposizione del papa. La visione di La Storta gl’infonde fiducia e ulteriore chiarezza sull’identità di quella che è ormai conosciuta come la Compagnia di Gesù e che Paolo III approva nel 1540. Sotto la sua conduzione il nuovo ordine religioso si estende presto in Europa e nel mondo. Muore a Roma il 31 luglio 1556. I suoi scritti: Esercizi spirituali con i Direttori autografi, l’Autobiografia, il Diario spirituale, le Costituzioni e circa 7.000 tra lettere e istruzioni (di cui una buona parte scritte tramite i suoi segretari).