Il beato Tommaso da Olera (1563-1631), conosciuto anche come Tommaso da Bergamo, è stato uno dei più grandi mistici del Seicento. Frate laico cappuccino, visse in vari conventi del Veneto, del Trentino e del Tirolo, dedicandosi alla questua per tutta la vita. Semianalfabeta, ma dotato di una vigorosa personalità e depositario di eccezionali carismi taumaturgici e profetici, negli anni terribili della guerra dei Trent’Anni e della peste svolse una intensa attività apostolica e missionaria rivolta sia ai potenti della terra che a persone di bassa condizione.
In questo volume si presenta l’edizione critica di trentuno lettere, in gran parte autografe, che documentano le sue qualità di direttore spirituale, ma anche il ruolo politico da lui svolto presso la corte degli Asburgo. Nel carteggio si ritrovano, espressi con notevole efficacia, i grandi temi della mistica del frate cappuccino: la propedeutica francescana della assimilazione alla Verità attraverso il dolore (la via della croce) e l’amore puro, disinteressato di Dio. La trasformazione in Cristo è la chiave per capire il linguaggio sul divino di Tommaso, l’essenza del suo insegnamento. Non si tratta di un fatto nuovo nella tradizione cristiana, ma nel suo discorso colpisce la forza dell’adesione, la perentorietà dell’immedesimazione, al punto che in lui non ci sono più nemmeno le parole del desiderio. Il Dio di Tommaso non è l’Assente, né il Silente: egli vive la sua presenza, lo tocca, respira in lui, abita nel cuore “spalancato” del Crocifisso, brucia dentro quella fornace come un fuoco d’amore. E così può parlare ai suoi devoti con l’autorità e la sicurezza di un testimone, di chi questo misterioso processo ha già vissuto e consumato, di chi è andato ormai oltre la fede.
Dopo la pubblicazione dei tre volumi dei trattati spirituali, curati da Alberto Sana, con questo libro giunge a compimento anche la edizione degli scritti di Tommaso.
Note: Alessandra Bartolomei Romagnoli insegna presso la Pontificia Università Gregoriana, la Scuola Superiore di Studi medievali e francescani dell’Antonianum e l’Istituto Teologico della vita consacrata/Claretianum. Si occupa di storia del monachesimo e del papato, di testi agiografici, e di scritture mistiche e profetiche tra medioevo e prima età moderna. Fra le sue pubblicazioni si segnalano le edizioni critiche: Santa Francesca Romana. I trattati latini di Giovanni Mattiotti (1994), Rivelazioni di Giovanna Maria della Croce (2007), Il processo di canonizzazione di Celestino V, vol. I (con Alfonso Marini, 2015); e i volumi: Santità e mistica femminile nel Medioevo (2013); Una memoria controversa. Celestino v e le sue fonti (2013). In collaborazione con Antonella Degl’Innocenti e Francesco Santi ha curato l’antologia in due volumi dedicata alle Scrittrici mistiche europee – sec. XII-XV (2015, 2018).