Dopo la morte del Fondatore di una Istituzione ecclesiale i discepoli, di solito, si dedicano allo studio e all’approfondimento del carisma che egli ha ricevuto per il bene della Chiesa e del mondo.
Credo che, con questo suo lavoro, Natascia Berardi abbia dato avvio al filone di ricerca del pensiero carismatico che don Nicola Giordano ha affidato al Movimento di Spiritualità Vivere In, riconosciuto e approvato dalla Chiesa.
Cresciuta nel discepolato, sin da adolescente, l’Autrice ha ben tracciato il significato ecclesiale e storico del Movimento “Vivere In”, chiamato anche oggi “alla piena fedeltà al carisma originario” pur nel dinamismo missionario che sempre si rinnova sotto la spinta vitale dello Spirito Santo.
Il suo lavoro inquadra la nascita del Movimento Vivere In nel panorama ecclesiale sviluppatosi già prima, e poi sancito dal Concilio Vaticano II, che metteva in rilievo la identità, la dignità, la vocazione e la missione dei laici. L’associazionismo laicale e i movimenti furono visti da S. Giovanni Paolo II come un’autentica “primavera dello Spirito”, come fenomeno storico ed ecclesiale voluto dallo Spirito per la missione della Chiesa (Novo millennio ineunte, 46).
Quindi l’Autrice entra più nel dettaglio del cammino storico del Movimento di Spiritualità Vivere In, a partire dalla prima approvazione diocesana nel 1968 fino a quella pontificia del 2001. In questo arco di tempo prese corpo – e viene descritta – la struttura e la metodologia proprie del Movimento, a mano a mano che la crescita e le attività apostoliche ne guidavano la diffusione. E questo, nella profonda comunione sia con la Chiesa Locale e Nazionale, sia con gli organismi centrali della Santa Sede.
Nell’ultima parte l’Autrice si occupa della Spiritualità del Movimento, da lei accolta direttamente dal Fondatore e dalle aderenti della prima ora: il senso e il significato del nome, il nucleo fondante della configurazione a Gesù Cristo il Figlio di Dio incarnato, la dimensione contemplativa, i risvolti antropologici e culturali, l’impegno di incarnazione e azione nel tessuto ecclesiale e sociale. Pilastri della Spiritualità incarnata e trasmessa dal Fondatore e messi in evidenza dall’Autrice.
Vengono infine richiamati alcuni strumenti che il Fondatore indicava come fondamentali per la formazione cristiana degli aderenti a Vivere In, alla scuola della Vergine Madre, Custode della Parola: “l’ascolto amoroso della Parola di Dio attraverso lo studio attento e profondo a livello personale e comunitario… la celebrazione settimanale… la vita di sacramenti…. la conoscenza dei Padri della Chiesa e dei documenti del Magistero”.
Con l’augurio che la ricerca e l’approfondimento dell’intuizione di don Nicola continui e si allarghi, propongo questo lavoro prezioso all’attenzione degli stessi aderenti al Movimento. Auspico che la proposta di vita tracciata da don Nicola Giordano possa essere accolta da coloro che nel nostro tempo avvertono particolarmente l’urgenza dell’impegno dei laici cristiani nella Chiesa e nel mondo.