Scritti di morale. Tomo 1: Scritti di morale. Tomo 1: I quaderni di morale. (I)
Titolo: Scritti di morale. Tomo 1: Scritti di morale. Tomo 1: I quaderni di morale. (I)
Autore: Cafasso, Giuseppe
Editore: Effatà
Luogo di edizione:
Data di pubblicazione: 01 / 01 / 2009
Stato editoriale: Attivo
Prezzo: € 45.00
EAN: 9788874025176
I manoscritti di S. Giuseppe Cafasso, qui pubblicati, sono collegati alla sua attività di docente nel Convitto ecclesiastico di S. Francesco d’Assisi in Torino. La presente edizione contiene in particolare trenta quaderni, compilati, tranne rare eccezioni, in lingua latina: dal loro contenuto il Cafasso mostra grande capacità di sintesi, linearità di pensiero, chiarezza espositiva. Tutti gli originali dei quaderni si trovano presso l’archivio storico della Pontificia Università Salesiana di Roma.
Altri autori:Rossino, Mario (A cura di)
Lingua: Italiano (Lingua del testo)
Tipo di prodotto: Libro in brossura
Collana: Edizione Nazionale delle Opere di San Giuseppe Cafasso
Numero edizione: 1
Pagine: 576
Altezza (mm): 240.00
Larghezza (mm): 170.00
Spessore (mm): 36.00
Prezzo: € 45,00
IVA: 4
Stato editoriale: Attivo
Stato distributore: Disponibile in stock
Destinatari: Generale/Adulti
Classificazione Dewey: TEOLOGIA MORALE CATTOLICA
Note: [Mario Rossino][Sacerdote della diocesi di Torino, è docente di Teologia morale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione Parallela di Torino.][Giuseppe Cafasso][
Nacque a Castelnuovo d'Asti nel 1811, divenne prete a 22 anni ed entrò come allievo nel Convitto ecclesiastico torinese del teologo Luigi Guala, dove i neo-sacerdoti potevano approfondire le loro conoscenze. Vi rimase prima come insegnante, poi come direttore spirituale ed infine come rettore.Nonostante la mancanza di una voce tonante venne chiamato a predicare. Fece opera di catechesi verso i giovani muratori e i carcerati. Insegnò nella cattedra di teologia morale, formando così generazioni di sacerdoti. Dedito anche ad un'intensa opera pastorale verso i bisognosi, popolare a Torino in particolare per l'aiuto offerto ai carcerati, anche col supporto morale alle loro famiglie, venne definito «il prete della forca» perché accompagnò molti condannati all'esecuzione capitale.Divenne amico di don Bosco e lo consigliò, indirizzandolo ad aiutare i ragazzi poveri di Torino.Morto il 23 giugno 1860 a Torino, venne beatificato nel 1925 e canonizzato da papa Pio XII nel 1947, proclamato patrono dei carcerati e dei condannati a morte.
]