Squarci di Pasqua.
Titolo: Squarci di Pasqua.
Autore: Pappalardo, Mariano
Editore: Edizioni San Lorenzo
Luogo di edizione: Reggio Emilia
Data di pubblicazione: 22 / 03 / 2021
Stato editoriale: Attivo
Prezzo: € 15.50
EAN: 9788880712572
Altri autori:Cantalamessa, Raniero (Prefazione di)
Lingua: Italiano (Lingua del testo)
Tipo di prodotto: Libro
Numero edizione: 1
Pagine: 160
Prezzo: € 15,50
IVA: IVA assolta dall'editore ART 74,1C
Stato editoriale: Attivo
Stato distributore: Disponibile
Classificazione Dewey: CRISTIANESIMO TEOLOGIA CRISTIANA
Argomenti: Pasqua
Note: Mariano Pappalardo. Nato nel 1958 si forma alla scuola dei padri Salesiani. Nel 1975 entra nel monastero benedettino di Pontida. Compie gli studi filosofico-teologici presso il Pontificio Ateneo di Sant’Anselmo in Roma, specializzandosi in teologia dogmatico-sacramentaria. Coniuga la vocazione monastica con l’anelito e il servizio pastorale. Dopo una lunga attività con giovani e famiglie, nel 1997 inizia una esperienza eremitica presso il tempio votivo dedicato a San Francesco d’Assisi, sul monte Terminillo in diocesi di Rieti. Nel 2000 vi fonda la Fraternità Monastica della Trasfigurazione, per vivere secondo la regola di San Benedetto, la spiritualità del Tabor. Sia come monaco, come formatore, come parroco, che come padre spirituale, ha sempre desiderato spezzare la Parola e introdurre alla comprensione dei misteri di Cristo. Insegna teologia sacramentaria e Liturgia presso la scuola diocesana di Terni e di Rieti, di cui è anche direttore. Attualmente è priore del Cenobio di Terminillo, parroco, e responsabile del servizio diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi. . dalla presentazione del card. Raniero Cantalamessa Avendo, in anni passati, condotto diversi studi storici e liturgici sulla Pasqua, aprire questo libro di P. Mariano Pappalardo e addentrarmi nella sua lettura è stato come uscire d’estate all’aria aperta da una stanza con l’aria condizionata. Bisogna liberarsi in fretta dei vestiti che si hanno addosso – nel mio caso la storia, l’esegesi, la liturgia, la teologia- e lasciarsi investire dal soffio della poesia. Sì, perché questo è lo strumento, o il “genere letterario” con cui l’autore ci invita a contemplare la Pasqua. Il contrasto però è solo apparente e di superficie. Leggendo, ci si accorge che l’universo in cui si è trasportati è proprio quello della Bibbia e della liturgia. Le brevi frasi pregnanti richiamano lo stile delle antifone, dei responsorii e soprattutto dell’Exultet della liturgia latina e dei tropari e stichirà pasquali della liturgia bizantina. Leggendo, mi è tornata alla mente la celebre esclamazione di san Gregorio Nazianzeno: “O grande e santa Pasqua, io ti parlo come si parla a un essere vivente!” (Or. 45, 30). Anche le frasi (o i versi) contenute in questo libro vanno lette, come questa di san Gregorio, con punto esclamativo, anche se non è quasi mai segnato. È una contemplazione piena di stupore, che è un po’ la sorgente della poesia, come è anche la sorgente della fede. Un innamorato di Charles Péguy ritrova qui qualcosa della poesia dell’ispirato cantore dei “misteri” cristiani, fatta di una ripetitività che non è mai pura ripetizione, ma ascesa (o discesa) a spirale. Un precedente a noi più vicino è certamente P. David Turoldo.