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Chi legge resta giovane più a lungo

Lettura e scrittura tengono alla larga lo spettro del deterioramento cognitivo: i risultati di una ricerca targata USA

Un gruppo di ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago ha monitorato attraverso una batteria di test le attività di pensiero e memoria di 294 soggetti in età avanzata. I volontari, che sono stati seguiti ogni anno per 6 anni, hanno dovuto anche rispondere a un questionario circa le loro abitudini di lettura e scrittura durante la giovinezza, l’età adulta e la terza età.
Dopo la morte dei pazienti avvenuta a un’età media di 89 anni, gli scienziati hanno esaminato tramite autopsia i loro cervelli per identificare segnali fisiologici di demenza.
I soggetti più avvezzi alle attività intellettive hanno mostrato un tasso di declino cognitivo più lento del 15% rispetto a chi si è detto meno abituato a leggere e scrivere.
In particolare mantenere un alto ritmo di lettura anche in tarda età ridurrebbe il declino della memoria del 32% rispetto alla norma; chi invece smette (o quasi) di leggere e scrivere con gli anni rischierebbe un peggioramento della memoria più rapido del 48% rispetto a chi si tiene allenato.
(Elisabetta Intini, focus.it, 15 luglio 2013)

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