«Publishers Weekly» ha stilato una classifica dei cinque «marchi letterari» più diffusi, incrociando i due più noti siti che si occupano dell’argomento Contrariwise: Literary Tattoos e The Word Made Flesh e confrontando i risultati con quelli delle ricerche con Google searches e Google image.
Da questo metodo non proprio scientifico, ma in effetti il più immediato per giungere a risultati attendibili su larga scala, è emersa la seguente top 5:
1. Mattatoio n. 5, di Kurt Vonnegut (Feltrinelli)
2. Alice nel paese delle meraviglie, di Lewis Carrol
3. Nel paese dei mostri selvaggi, di Maurice Sendak (Babalibri)
4. Il Piccolo Principe, di Antoine de Saint-Exupéry (Bompiani)
5. Fight Club, di Chuck Palahniuk (Mondadori)
Il legame tra tatuaggi e letteratura è dunque molto più stretto di quanto si pensi e, gli scrittori lo sanno bene, non è necessario essere per forza maestri di ago e inchiostro per scrivere racconti le cui parole si imprimano in maniera indelebile nella mente – e sulla pelle – dei lettori.

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