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Curzio Malaparte 50 anni dopo

Un anniversario per Kurt Erich Suckert

Di Kurt Erich Suckert, ovvero Curzio Malaparte, ricorrono il 19 luglio i cinquanta anni dalla morte. Scrittore finissimo e contraddittorio, fu vicino a fascismo e comunismo, ateismo e cattolicesimo passando attraverso una serie meditata e sofferta di conversioni (politiche e religiose). Noto soprattutto per “La pelle” e “Kaputt”, Malaparte fu anche giornalista di livello: a «La Stampa» e, come corrispondente di guerra del «Corriere della Sera». Un avversario politico come Pietro Godetti lo definì « la più bella penna del fascismo». Di Malaparte oggi rimane poca traccia: studiato più come personaggio che come uomo di cultura, il suo nome ancora scivola tra rispetto e rifiuto. Grande precursore, seppe intravedere la metamorfosi della società, anticipando alcuni aspetti divenuti simbolo della società meccanizzata e industriale

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