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La morte di Harold Bloom, autore ed esegeta del Canone Occidentale

Eppure il Canone Occidentale sta cambiando profondamente

La morte di Harold Boom e altri fatti dell’ultimo periodo hanno riportato al centro dell’attenzione il tema del Canone Occidentale. Come ha ricordato in un fulminante post Helena Janeczeck, il Canone Occidentale sta cambiando: oltre alla scomparsa del più famoso e intoccabile critico letterario, «nel giro dell’ultima settimana… il Man Booker è andato a Margaret Atwood e Bernardine Evaristo, la prima donna nera a ricevere il più importante premio britannico (che in 50 anni ha premiato 3 autori neri e 16 scrittrici: ma Fitzgerald, Mantel e Atwood l’hanno vinto due volte). Il Deutscher Buchpreis, l’equivalente tedesco, l’ha vinto Saša Stanišić, scrittore tedesco-bosniaco, che nel ringraziare la giuria non ha risparmiato parole dure sull’assegnazione del Nobel a Peter Handke.»

Il Canone Occidentale si trasforma, i subalterni cominciano a parlare per se stessi e i libri di Harold Bloom forse saranno riletti nelle aule universitarie come testimonianza di un mondo letterario in profonda trasformazione. Tra i suoi libri, oltre a il Canone occidentale (1994), vanno ricordati L’angoscia dell’influenza (1973), Il libro di J (1990), Come si legge un libro e perché (2000) e Anatomia dell’influenza (2011). Se avesse dovuto portare con sé in un’isola deserta solo due libri, questi sarebbero stati l’opera omnia di Shakespeare e la Bibbia.

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