Rebecca libri

Dalla biblioteca itinerante e sostenibile a quella senza bibliotecari

Dall'India agli Stati Uniti nuovi progetti per diffondere la lettura

 

 

Tutti concordiamo sul fatto che le biblioteche di pubblica lettura sono luoghi di arricchimento umano e culturale fondamentali e che la correlazione tra l’accesso ai libri e l’alfabetizzazione sia innegabile. Proprio per questo è drammatico il fatto che nel mondo ci siano circa 750 milioni le persone di età superiore ai 15 anni a non avere ancora competenze di base di lettura e scrittura. 

Per superare la scarsa accoglienza e accessibilità delle biblioteche tradizionali, specie per le classi sociali meno attrezzate culturalmente, in India ci si è posto il problema di aumentare l’alfabetizzazione e molteplici sono i progetti. Si va dal camion pieno di oltre quattro mila libri, che porta fiabe, thriller, e anche moderni best-seller tra gli abitanti dei remoti villaggi che altrimenti non avrebbero accesso ai libri, al più sofisticato BookWorm Pavillion, un padiglione sostenibile composto di 3.600 moduli in legno prefabbricati, una sorta di scalinata che si estende per 35 metri di lunghezza.

Nel primo caso il camion, nel corso del viaggio, ha tenuto piccole fiere del libro aprendo la “libreria” al pubblico,  dove le persone sono libere di leggere i libri per tutto il tempo che vogliono senza pagare, oppure acquistare i libri con il 20% di sconto (il progetto è stato finanziato da HarperCollins India, Pan Macmillan India e Parragon Publishers); nel secondo caso il padiglione, ricco di 12 mila libri e aree salotto dove leggere, dopo essere rimasto sino al 2019 tra i giardini del Museo Chhatrapati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya (CSMVS) a Mumbai, in India, ha iniziato a «viaggiare» tra le aree rurali e urbane di tutto il Paese.

Agli antipodi del globo, invece, l’Express Library West Arvada in Colorado si fonda sul self service e una forte automazione. Si scansiona la tessera con un lettore, si inserisce un  codice a quattro cifre e la porta automatica si aprirà; è possibile trascorrere la giornata all’interno dell’edificio, come in una normale biblioteca, usufruendo gratuitamente e in autonomia di scrivanie, computer e stampanti. Gli organizzatori assicurano che i bibliotecari non scompariranno: dietro le quinte, infatti, i dipendenti saranno costantemente impegnati a prendersi cura della biblioteca, gestendo, sistemando e rifornendo i documenti e gli scaffali.

Quest’ultimo progetto forse non è  ancora immediatamente trasferibile in Italia, tuttavia va ricordato che in Cina esiste già anche la libreria fisica senza librai.

 

 

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