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Digitale e Web nella scuola: riflessi ed effetti sull’editoria

Si è svolto ieri, nell'ambito della Fiera del libro per ragazzi, il convegno sulle nuove sfide del mondo digitale all’insegnamento promosso da Uelci, Servizio nazionale per il Progetto culturale della Cei e Ufficio Irc della diocesi di Bologna

Il convegno ha affrontato il tema attualissimo del “dire Dio” in modo convincente nell’agorà digitale. Il web non è solo il luogo dove si teme che i ragazzi possano smarrirsi, ma anche quello dove è possibile proporre loro contenuti culturalmente pregnanti e trovare anche la spinta a una autentica revisione di vita.
Sono intervenuti sul tema don Daniele Saottini, Responsabile del Servizio Nazionale per l’Irc, Paolo Masini, autore, e Giovanni Cappelletto, presidente Uelci. «Il testo scolastico di Religione cattolica – racconta don Saottini – si pone come espressione emblematica di quel percorso intrapreso, ma non ancora definito, che sta caratterizzando la scuola nel passaggio verso un uso sempre più diffuso di tutti quegli strumenti digitali che soprattutto le giovani generazioni ormai considerano abituali nel proprio modo di vivere e leggere le proprie esperienze. Il testo di Irc possiede da un lato l’esigenza di essere un prodotto molto “autorevole” perché sottoposto ad una verifica concettuale e didattica espressa attraverso un nulla-osta e dall’altro si configura come strumento attento e sensibile alle esigenze degli alunni».
«Come editori cattolici – spiega invece Gianni Cappelletto – ci sentiamo impegnati e stimolati a confrontarci in questo settore, anche per portarvi un nostro segno peculiare di testimonianza. Ma è indubbio che un quadro così complesso e in fase di mutazione richiede degli operatori adeguatamente preparati e consapevoli, affinché il loro lavoro e il loro prezioso ruolo educativo nei confronti delle giovani generazioni possano conseguire i successi e gli obiettivi auspicati».

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