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Come se dovessimo morire oggi (Miloš Doležal, Itaca, 2015)
5 Marzo 2020, ore 17:30
Dicembre 1949. Sulla collina di Číhošt’, un piccolo villaggio della Vysocina (Repubblica Ceca), il parroco don Josef Toufar è immerso nella preparazione dell’omelia. Dopo 8 mesi Josef Toufar si è perfettamente ambientato nella nuova parrocchia. Dice che Číhošt’ è in montagna e lui non si troverebbe bene altrove e che è profondamente grato per la sua vocazione. Nonostante i tentacoli del potere comunista inizino lentamente a insinuarsi nella società, il quarantaseienne sacerdote non se ne cura e comincia a rinnovare la parrocchia. Sistema i dintorni della chiesa e della canonica, pianta alberi da frutto, inserisce nell’attività credenti e non, comunisti e popolari, giovani e anziani, organizza conferenze e corsi di ballo, insegna a scuola e va a Praga a chiedere la pensione per i vecchi.
Domenica 11 dicembre 1949: la croce della chiesetta si muove durante la messa.
Don Toufar viene accusato di aver inscenato il “miracolo” ed è arrestato dalla Polizia segreta cecoslovacca.
Fin da bambino aveva desiderato diventare sacerdote, a servizio di Dio e degli uomini.
Morirà il 25 febbraio 1950 in seguito alle torture subite per aver voluto testimoniare fino in fondo la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa cattolica.
In seguito alla pubblicazione del libro Come se dovessimo morire oggi, la Chiesa ceca ne ha avviato la causa di beatificazione.