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Ezio Raimondi. Lettura come etica: l’arte dell’incontro

Sul numero 62 del Pensare i/n Libri (gennaio 2012), avevamo dedicato la recensione a "Un'etica del lettore" (Il Mulino 2007)

Riproponiamo qui un’estratto, per ricordare il grande italianista appena scomparso.

«[…] Raimondi parte da un’osservazione semplice e acuta: leggiamo investendo sempre la voce – esteriore o interiore – ovvero declinando un tratto intimamente distintivo della nostra personalità come lo è il volto, un tratto che è espressione relazionale e che svicola il testo dalla sua scritturalità – forma compiuta e morta – per rianimarlo in una dimensione sospesa tra l’acustico e il figurativo, tra la semantica e la fonetica. In quanto esecuzione, la semplice lettura è già atto interpretativo che “verifica l’unione del suono con il significato nella temporalità della sua esperienza”. E la lettura è già etica, perché la voce di un altro che invoca rispetto per la propria irriducibile identità deve affidarsi alle labbra dell’io.»

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