Nel numero di dicembre di “Vita Pastorale” Francesco Bolzoni riflette sulle pellicole “d’epoca”, sulla loro riscoperta da parte del pubblico e proponendo una considerazione che lascia aperto un vasto spazio: “Come fu possibile che alcuni giovani, che pure avevano lavorato nel cinema di regime (De Sica era il ‘gran simpatico’ di tante commedie all’ungherese, Rossellini veniva da film di propaganda e il Visconti del pur importante ‘Ossessione’ pensava al cinema francese più che al realismo di Verga), guardassero con occhi nuovi i disastri della guerra e le enormi difficoltà del primo dopoguerra mentre altri registi erano contenti di un cinema di bottega, si accontentavano di film magari ‘aggiornati’ nella tematica ma stilisticamente anonimi?”.

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