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Il frate di Manzoni? Non era cappuccino

Su "Avvenire" si discute di una novità Ares

E’ una novità Ares della quale su discute su “Avvenire” in questi giorni. Si tratta di “San Camillo de Lellis e l’Ordine dei Ministri degli Infermi nella storia della Chiesa di Milano” . Cosa dice questo nuovo studio? “Fra Cristoforo? Era un camilliano! Un momento, c’è un errore: lo sanno tutti, infatti, che il frate manzoniano era un cappuccino, diventato tale dopo una tormentata conversione. Né certo si può confondere il saio bigio dei seguaci di san Francesco con la sgargiante croce rossa che domina la talare dei figli di san Camillo de’ Lellis… Eppure succede più o meno così: il religioso che nei Promessi Sposi scoprì per primo la peste del 1630 potrebbe essere stato ispirato non tanto a un cappuccino, bensì alla figura del camilliano fratel Giulio Cesare Terzago; che per l’appunto prestò servizio agli appestati in un lazzaretto milanese, fino a morire per lo stesso contagio”. Il bell’articolo di Roberto Beretta è disponibile nel link in forma integrale.

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