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Il ricordo di Candido Cannavò, l’autore di “Pretacci” (Rizzoli)

Non solo sport nella vita del grande giornalista, ma anche impegno sociale

Candido Cannavò non lascia un vuoto solo nel giornalismo sportivo, ma anche in quello che comunemente si definisce “impegno sociale”. Direttore per quasi un ventennio della “Gazzetta dello Sport”, che teneva a galla anche oggi, nell’incerta e avvilente veste tabloid, con l’intelligente rubrica “Fatemi capire”, Cannavò aveva una rara sensibilità per comprendere la vita. Ne sono testimonianza “E li chiamano disabili”, un libro sull’handicap e su persone che non si sentono battute dalla disabilità, “Libertà dietro le sbarre” e “Pretacci”, definito “un lungo viaggio tra i preti che interpretano la diffusione della Parola in modo combattivo perché «il Vangelo è combattimento, è sfida agli stereotipi, ai luoghi comuni, alle convenienze»”.

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