Sarà vero che quando si entra in biblioteca si è proiettati a cercare un libro, ma se in più anche la biblioteca diventa motivo di attrazione sotto il profilo estetico, architettonico ed esperienziale, la ricerca del libro si arricchisce di qualcosa in più.

Un articolo apparso qualche tempo fa sul Giornale della libreria ci illustra tre biblioteche opere d’arte:  The Water Drop Library  a Huzhou, in Cina; la Logos Hope, che per sua specificità, essendo una nave, si può definire itinerante, come una crociera; la Mooks Mondadori, nel cuore del Vomero a Napoli, una vera e propria bed&book, dove è possibile anche dormire.

La biblioteca cinese, nella sua costruzione già laboriosa a causa del terreno su cui è collocata, conduce simbolicamente il visitatore a «comprendere la fatica che l’apprendimento richiede». Vi si accede attraverso un percorso tortuoso che porta al tetto, uno specchio d’acqua attraversato da una passerella e gli ambienti interni, con le pareti interamente in vetro, si affacciano meravigliosamente su una baia, raccogliendone molta luce, in contrasto con la sala centrale della biblioteca, più raccolta e dominata dal legno. Nulla è lasciato al caso e ogni dettaglio architettonico e di arredo caratterizza l’esperienza particolare dello studio e della lettura.

La biblioteca itinerante, il più grande bookstore galleggiante al mondo, con oltre 5 mila titoli, in oltre dieci anni di viaggi e più di 1400 scali ha toccato Africa, Sud America e Caraibi accogliendo circa 10 milioni di famiglie. Tra le mission dell’organizzazione c’è quella di aiutare le popolazioni delle città di destinazione dei propri viaggi a costruirsi un futuro attraverso la formazione.

La libreria Mooks Mondadori, infine, risponde al bisogno di spazi culturali in ambienti accoglienti e stimolanti, che possano rappresentare piccole oasi dove concentrarsi e leggere. La libreria occupa gli spazi di una storica ex pasticceria napoletana, la Bellavia, conservandone così il sapore della tradizione e del fascino.

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