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La Suhrkamp Verlag a rischio chiusura

La casa editrice, protagonista del rinascimento culturale della Germania post-nazista, ha deciso di chiedere una sorta di fallimento pilotato.

La Suhrkamp Verlag – fondata nel 1950 da Peter Suhrkamp – è stata al centro di tutti i fermenti letterari e culturali che hanno attraversato la Germania dopo la tragedia del nazismo, diventando uno dei punti di riferimento della rinascita morale e intellettuale del Paese.
Le motivazioni del probabile fallimento vanno ricercate non solo nella situazione di dissesto finanziario in cui versava la casa editrice, ma anche nello scontro tra le due anime del colosso editoriale, ovvero chi voleva conservare la vocazione elitaria e chi, temendo la crisi del settore, puntava a incrementare i profitti dando un taglio più commerciale al catalogo.
Quella che tutti finirono per definire “cultura Suhrkamp” incise infatti in profondità nella vita intellettuale della Germania occidentale, in particolare negli anni 60 e 70. L’editrice pubblicò, tra gli altri, Bertold Brecht, Herman Hesse, Walter Benjamin e Max Frisch, e anche gli scritti degli esponenti della cosiddetta “Scuola di Francoforte”, in particolare le opere di Theodor W. Adorno e Jiirgen Habermas.
Oggi dinanzi al pericolo del fallimento della più prestigiosa casa editrice tedesca, non c’è in Germania chi non ricordi il modo del tutto personale che ebbe Peter Suhrkamp di fare l’editore. “Noi non pubblichiamo libri, pubblichiamo autori” era solito ripetere.

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