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L’Archivio di Sant’Ambrogio mostra i suoi tesori dopo 900 anni

La sala di San Satiro, fra la basilica e la residenza dell'Abate, da biblioteca privata si trasforma in una sala di consultazione per studiosi e appassionati

Le lettere di santa Chiara, il ‘Messale dell’incoronazione’ di Gian Galeazzo Visconti, ma anche la prima menzione del “lumbolos cum panicio”, ossia la cotoletta alla milanese: sono alcuni dei tesori conservati nell’Archivio capitolare di Sant’Ambrogio, aperti alla città di Milano dopo 900 anni grazie alla ristrutturazione della sala San Satiro.
L’archivio ha trovato posto in due sale. La prima è dedicata alla memoria del bombardamento del 1943, mentre la seconda ospiterà il ricco patrimonio di documenti, alcuni risalenti a prima dell’anno Mille, custoditi dalla Basilica.
Qui sono conservati un fondo antico di 55 volumi manoscritti in pergamena datati dal IX al XVII secolo e 1.200 pergamene dello stesso periodo, che ricostruiscono giorno per giorno la vita all’ombra della chiesa, ma anche opere preziose e testimonianze della quotidianità del tempo.

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