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Le biblioteche americane e lo scarto

Il punto sulla situazione italiana

Un articolo del Washington Post, ripreso dall’agenzia ANSA e prontamente diffuso, getta uno sguardo preoccupante sulle biblioteche degli Stati Uniti, un modello per la preparazione del personale e il rigore della cultura professionale. Un programma di software, utilizzato per verificare quante volte un documento viene consultato nel periodo di due anni, rappresenterebbe il criterio principale per definire ed effettuare lo scarto all’interno delle raccolte. Per ora il nuovo orientamento sarebbe circoscritto a poche esperienze. La biblioteca si avvicina alla libreria dunque, privilegiando la presenza sugli scaffali di un documento (libro, cd, cd-rom, vhs) preferito dal mercato, con danno per entrambe. Hemingway e Faulkner, prosegue la notizia, pronti a essere sostituiti da Grisham e King. Anche in Italia vivremo lo stesso imbarazzo culturale?

L’elenco dei documenti allegati mostra gli attuali criteri di costruzione e mantenimento delle raccolte delle biblioteche italiane.

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