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L’editoria religiosa tra dinamiche di mercato e nomadismo degli autori

La presentazione del 6° Osservatorio sull’editoria religiosa al Salone del libro di Torino

Oggi pomeriggio al Salone del Libro di Torino verrà presentata un’anticipazione del 6° Osservatorio sull’editoria religiosa in Italia, promosso da UELCI (Unione editori e librai cattolici italiani) e curato da CEC (Consorzio per l’Editoria Cattolica) e AIE (Associazione Italiana Editori).

I bestseller degli autori religiosi? Sono pubblicati maggiormente da case editrici laiche. È quanto emerge dall’analisi dei primi dati dell’Indagine: dei 53 autori di libri di argomento religioso più venduti nel 2015 il 23% è simultaneamente presente con più titoli nei cataloghi di case editrici laiche e cattoliche. Circa uno su quattro. Tuttavia se si analizza l’andamento degli ultimi tre anni, il fatturato dei titoli religiosi pubblicati dagli editori laici è calato del 23%, mentre quello degli editori confessionali è calato solo del 4%.

Non solo: nel 2015 tra i primi 30 editori «laici» per numero di titoli pubblicati di argomento religioso, il 32,5% sono editori self-publishing.

Sintomo di una trasformazione profonda che sta investendo il settore dell’editoria religiosa: dal mondo autoriale a quello della produzione e della distribuzione. Le case editrici che si muovono al di fuori del perimetro dell’editoria esclusivamente religiosa attraggono autori provenienti dal mondo religioso in cui sono nati oppure «li allevano» e li valorizzano al proprio interno?

Le ragioni? Sono molteplici: un cambiamento del pubblico (multiforme e curioso nella sua ricerca di spiritualità e senso della vita) a cui corrisponde il fatto che il «religioso» invade sempre più i territori del linguaggio pubblico, dallo scenario geopolitico a quello della bioetica e della famiglia. Merito anche di un pontificato che si rappresenta più con «gesti» che con libri.

Ma insieme ancora molte incertezze: se è forte la presenza di editori self-publishing nei titoli religiosi e se l’editoria religiosa laica perde molto più di quella confessione, significa che l’area del libro religioso manca ancora di una “gestione editoriale” consolidata e il tutto avviene ancora senza una programmazione stabile.

Sono questi alcuni dei temi alla base del confronto in cui interverranno:
Giovanni Cappelletto, direttore Centro Ambrosiano e presidente UELCI,
Pietro D’Amore, direttore editoriale Castelvecchi,
Simone Berlanda, direttore libreria Ancora di Trento,
Giovanni Peresson, responsabile del Centro Studi AIE,

coordinati da
Giorgio Raccis, direttore CEC.

L’appuntamento è c/o la Sala Professionale, alle ore 14.00.

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