Lettera aperta al premier Conte di editori e librai cattolici
UELCI e Consorzio Editoria Cattolica lanciano tre proposte per promuovere la lettura e sostenere le librerie, perché favorire i lettori significa far crescere economia e cultura
UELCI e Consorzio Editoria Cattolica hanno inviato una lettera aperta al premier Conte in cui hanno proposto alcune misure urgenti da prendere in favore del lettore. Si tratta di operare un cambio radicale di prospettiva, al di là dei pur necessari interventi generali a favore delle aziende che prospettano un sostegno alla produzione e una tregua finanziaria alle prossime difficoltà.
UELCI e CEC (l’editore del portale Rebeccalibri.it) rappresentano l’intera filiera dell’editoria religiosa che in Italia conta oltre 350 editori attivi, che pubblicano circa 5.000 novità ogni anno, e quasi 200 librerie di catena e indipendenti, oltre ad aziende di promozione e distribuzione libraria.
Poiché in Italia pesa la scarsa diffusione della lettura, occorre raggiungere il lettore e aiutarlo sia a ritrovare fiducia nel libro come strumento di crescita personale e sociale, sia a fargli frequentare nuovamente le librerie, dando così ossigeno all’editoria libraria, su cui poggia gran parte della formazione culturale e della circolazione delle idee nel nostro paese. Occorre partire dai nuclei familiari che affronteranno le sofferenze economiche della ripresa e che potrebbero non essere in grado di alimentare i loro consumi culturali e quindi sostenere la produzione editoriale.
Due i qualificati strumenti che vengono proposti: la detraibilità fiscale delle spese per acquisto di libri presso le librerie (nel medio e lungo termine), un bonus per nucleo familiare per le spese destinate all’acquisto di libri e periodici (nel breve) da consumarsi entro dicembre 2020.
Un terzo sostegno, ma non meno importante, dovrebbe essere attuato nei confronti delle librerie. Negli ultimi anni, oltre il 30% ha chiuso! Ebbene, si potrebbe invertire la rotta e incentivare nuove aperture garantendo un credito di imposta pari al 60% dell’investimento e il necessario supporto finanziario, tramite linee di credito agevolate a medio termine. Tutto questo concorrerebbe al sostegno della domanda e allo sviluppo della conoscenza, della cultura, del progresso civile ed economico, in sintesi alla formazione e al benessere dei cittadini.
Leggi qui il testo della lettera inviata al premier Conte il 7 aprile 2020