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Lettura ad alta voce con bambini a sviluppo atipico

Un'iniziativa di Fondazione Don Gnocchi e Biblioteche di Roma

Anche nelle situazioni di grave disabilità è fondamentale garantire ai bambini un’esposizione alla lettura: essa è uno stimolo prezioso per la sua crescita. A partire da questa certezza, Fondazione Don Gnocchi e Biblioteche di Roma hanno realizzato un progetto per avvicinare alla lettura ad alta voce i genitori di bambini con disabilità e disordini dello sviluppo.

Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’ascolto della lettura stimola le strutture del sistema nervoso centrale deputate allo sviluppo del linguaggio e l’apprendimento della lettura. I bambini affetti da disordini dello sviluppo sono solitamente poco esposti all’esperienza con i libri e all’ascolto della lettura. Sensibilizzare i genitori all’importanza della lettura precoce, sostenerli nella scelta degli strumenti e delle modalità più adatte al bambino, è fondamentale per garantire un’esposizione alla lettura anche nelle situazioni di grave disabilità.

Questo è in sintesi l’obiettivo del progetto, i cui risultati – dopo due anni di sperimentazione presso Reparto di Neuropsichiatria Infantile di Roma – sono stati presentati venerdì 18 durante un incontro dal titolo “Lettura ad alta voce con bambini a sviluppo atipico: il libro come risorsa per la maturazione delle abilità comunicative precoci”.

A tale scopo è stata svolta inizialmente un’attività di informazione e sensibilizzazione rivolta ai genitori, con l’allestimento presso il Reparto di Neuropsichiatria di una piccola biblioteca, con libri selezionati dagli esperti del sistema bibliotecario cittadino. Successivamente sono stati effettuati laboratori di lettura ad alta voce, tenuti da un lettore esperto, dedicati a bambini e genitori.

Come Laura Iuvone, neuropsichiatra infantile del Centro “S. Maria della Pace”, spiega a Vita, il portale della sostenibilità sociale, economica e ambientale:

«I genitori sono concentrati sugli aspetti sanitari, sulla riabilitazione, le difficoltà dell’inserimento scolastico, hanno meno tempo, meno voglia e meno occasioni per concedersi questa esperienza, che però è importantissima per la relazione affettiva e per lo sviluppo linguaggio. I bambini così sono spesso privati di questa esperienza».
Lei sulla lettura a voce alta ha scommesso, mettendo in piedi un progetto che ha dimostrato che «anche nella nostra popolazione, di bambini con un disturbo dello sviluppo consistente, l’esposizione alla lettura migliora lo sviluppo linguistico».

 

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