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Narrativa italiana: “La grammatica di Dio” di Benni e “I Viceré” di De Roberto

La rilevazione di "Arianna" dal 5 all’11 novembre

Tra i romanzi italiani più venduti almeno due meriterebbero attenzione, anche se per motivi diversi. Uno è “La grammatica di Dio. Storie di solitudine e allegria” (Feltrinelli) di Stefano Benni, autore che ci ha abituati a uno sguardo “obliquo” sulla realtà, capace di attraversare sensazioni e sentimenti della vita di ogni giorno, ma che raramente riusciamo a cogliere. Il secondo titolo, diversissimo (anche perché si tratta di un classico) è “I viceré” di De Roberto, nella edizione E/O. Perché non in quella Einaudi che comprende i contributi di Luigi Baldacci e Leonardo Sciascia, ovvero un grande interprete della letteratura italiana dell’Ottocento e un sommo analista della situazione siciliana, oppure Garzanti con introduzione dell’ottimo Mario Lavagetto? Perché l’edizione E/O contiene le foto a colori tratte dal film di Roberto Faenza, che ne firma anche l’introduzione. Potremmo dire: un romanzo per due tipi di lettori.

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