Con la pubblicazione di alcuni dei discorsi più belli del suo fondatore («Ai lavoratori»), riaprono le Edizioni di Comunità, casa editrice tra le più prestigiose del panorama italiano dal dopoguerra al 1960, anno in cui l’improvvisa morte di Olivetti mise fine al progetto culturale.
La casa editrice (che ha fatto conoscere agli italiani Simon Weil, il sociologo urbanista Lewis Mumford, Adorno, Bobbio, Le Corbusier, Fromm) opta – ora come allora – per una linea editoriale basata sull’eccellenza scientifico-religiosa ricalcando gli ampi e ambiziosi interessi del suo fondatore.

• Fondazione Adriano Olivetti